Diversi bonus per il 2023 sono rimasti al palo, frenati dalla prima di Legge di Bilancio firmata dal governo Meloni, rimasta a sua volta al palo. La manovra 2023 è stata approvata da diversi mesi, ma al momento, purtroppo, mancano ancora i decreti attuativi: non essendo arrivata l’approvazione di questi ultimi, l’erogazione dei fondi continua a rimanere bloccata.
Secondo una recente stima, la Legge di Bilancio 2023 ha previsto la bellezza di 118 provvedimenti, dei quali solo 18 risultano essere stati adottati, mentre 28 sono già scaduti. Si si vanno a prendere in considerazione le altre disposizioni messe in pista dal governo Meloni, il numero dei provvedimenti che risultano essere bloccati aumenta e va a gonfiare il numero dei decreti che continuano a rimanere sospesi e che sono stati ereditati dai precedenti governi.
Questo vero e proprio stallo governativo ha un costo particolarmente alto: 3,2 miliardi di euro non possono essere spesi. Il nuovo esecutivo risulta essere in ritardo sui decreti attuativi, come è accaduto già in precedenza con diversi altri esecutivi. Ma vediamo quali bonus sono rimasti incagliati tra i problemi dell’attuale governo.
Mancano i decreti attuativi
Senza dubbio la Legge di Bilancio costituisce lo strumento più importante sul quale ogni singolo governo pianifica la spesa e coordina le successive politiche economiche. Purtroppo, però, nel momento in cui mancano i decreti attuativi i fondi rimangono solo e soltanto sulla carta, continuando a rimanere lontano dalla realtà.
A cosa ci si riferisce nel momento in cui si parla di decreti attuativi? I decreti attuativi, in estrema sintesi, sono la parte conclusiva di una legge. L’approvazione di una legge, infatti, costituisce la prima parte dell’iter legislativo. Il passo successivo sono le misure attuative – tra le quali rientrano anche i decreti – che servono per far entrare in funzione un provvedimento.
Definiti come delle disposizioni di secondo livello, i decreti attuativi contengono tutti i dettagli necessari ed indispensabili perché una determinata misura, compresi i bonus, possano essere applicati. Partendo proprio dall’esempio dei bonus, dopo l’approvazione di una determinata misura è necessario definire la platea dei potenziali beneficiari e l’eventuale ripartizione dei fondi, rispettando particolari criteri. Queste informazioni sono contenute in un decreto attuativo: senza, la legge non può funzionare.
I bonus bloccati
Sono diversi i provvedimenti che, in questo momento, risultano essere completamente bloccati perché non sono stati varati i decreti attuativi. Tra le misure bloccate ci sono anche diversi bonus varati direttamente dal governo Meloni, che in questo momento risultano non essere ancora operativi.
Per il momento, ad esempio, non risulta ancora essere attiva la cosiddetta “Carta Risparmio spesa”, che è stata prevista dalla Legge di Bilancio per sostenere l’acquisto dei beni alimentari di prima necessità da parte delle famiglie, che hanno un Isee inferiore a 15.000 euro. Per il momento non è ancora stato istituito il fondo da 500 milioni di euro che era stato previsto per il 2023, ma soprattutto risultano mancare completamente i dettagli operativi e le modalità attraverso le quali fruire di questo particolare bonus. Manca, inoltre, l’accreditamento negli esercizi commerciali: queste informazioni sono contenute in decreto attuativo che ancora non è stato approvato.
Al palo è rimasto anche un altro bonus, di cui si è parlato molte volte nel corso degli ultimi mesi: il bonus psicologo, il quale prevede un contributo per l’assistenza psicologica tramite un contributo per coprire le spese relative a sessioni di psicoterapia da specialisti privati. Anche in questo caso è atteso il decreto attuativo che ne definisca le modalità operative.