Venture Capital: nel 1Q 2023 in Italia investiti €200 milioni
Sono complessivamente 201 i milioni di euro investiti in startup e Pmi innovative in Italia nei primi tre mesi del 2023, raccolti in 84 round di finanziamento. Escludendo i “mega round” (raccolte superiori ai 100 milioni di euro) l’ammontare investito è in linea con la media degli ultimi 10 trimestri. Si evidenzia un aumento della raccolta a livello Seed, a discapito dei round Serie A o superiore. 11 le exit, dato in linea con l’ultimo quarter del 2022.
Questi i numeri che emergono dall’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital in Italia, realizzato da Growth Capital, il primo advisor italiano specializzato in aumenti di capitale e operazioni di finanza straordinaria per startup e scaleup, in collaborazione con Italian Tech Alliance, l’associazione italiana del Venture Capital, degli investitori in innovazione e delle startup e PMI innovative. Giunto alla quinta edizione, l’Osservatorio fotografa trimestralmente l’andamento degli investimenti e i trend nell’ecosistema del Venture Capital, confrontando il contesto europeo e quello italiano.
Nel Q1-23 è proseguito in Europa il rallentamento iniziato lo scorso anno: sono stati infatti annunciati 1.571 round (-39% rispetto al Q4-22), per una raccolta complessiva di 11 miliardi (-14% rispetto al Q4-22).
L’Italia, invece, con 201 milioni raccolti in 84 round, risulta sostanzialmente in linea con il Q4-22, sia per numero di round (+5%) sia per ammontare raccolto (-5%).
Breaking news
Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.