Avvio sottotono, a Piazza Affari giù Stellantis
Apertura debole per le borse europee, compresa Piazza Affari, con il Ftse Mib in flessione dello 0,35% a 27.834 punti.
Ben intonati i bancari Bper (+1,1%), Unicredit (+0,9%), Intesa Sanpaolo (+0,8%) e Banco Bpm (+0,7%). Arretrano invece Stellantis (-3,5%) dopo la nomina del nuovo Cfo e ancora Telecom Italia (-2,1%), all’indomani del crollo innescato dalle offerte per la rete sotto le attese.
Chiusura poco mossa ieri a Wall Street, prima della diffusione dei conti di Tesla che ha evidenziato profitti sotto le attese, complici i nuovi tagli dei prezzi per conquistare quote di mercato.
Il Beige Book della Fed ha mostrato che l’economia statunitense è “in stallo”, con un accesso più ristretto al credito.
Il presidente della Fed Bank di New York, John Williams, ha affermato che il rallentamento dell’inflazione continua, ma che gli aumenti dei prezzi rimangono troppo elevati. Le aspettative dei trader continuano a propendere per un aumento dei tassi il mese prossimo.
I prezzi alla produzione tedeschi hanno evidenziato un rallentamento della crescita (-2,6% mensile e +7,5% su base annua). Oggi sono in programma i dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti e la fiducia dei consumatori dell’Eurozona, oltre ai conti di American Airlines e AT&T.
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund poco mosso a 184 bp, con il decennale italiano al 4,3%. L’euro/dollaro si attesta a 1,095 mentre il petrolio (Brent) arretra ancora a 82 dollari al barile.
Breaking news
Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.