Usa: timori su tetto del debito alzano credit default swap ai massimi dal 2011
Il nervosismo del mercato sul tetto del debito degli Stati Uniti ha fatto salire il costo dell’assicurazione dell’esposizione al debito ai massimi livelli da oltre un decennio a questa parte, mentre JPMorgan ha avvertito di un “rischio non banale” di default tecnico sui Treasury statunitensi.
Gli spread sui credit default swap quinquennali statunitensi – misuratori del rischio di default basati sul mercato – sono saliti a 49 punti base, secondo i dati di S&P Global Market Intelligence, più del doppio rispetto al livello di gennaio.
La prova di forza degli sforzi del governo statunitense per innalzare il tetto del debito di 31.400 miliardi di dollari della più grande economia del mondo ha messo in agitazione i mercati finanziari globali.
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Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.
