Dopo aver aperto la sessione in buon progresso e registrato discreti rialzi nell’arco della seduta (Dow +120 punti), gli indici azionari hanno ritracciato nelle ore finali di contrattazione terminando la giornata in rosso. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.06% a 13352, l’S&P500 lo 0.32% a 1497, il Nasdaq lo 0.46% a 2577. Il recupero dei prezzi energetici, associato alla preoccupante situazione dell’industria del credito e al deludente dato macroeconomico (vedi sotto), hanno spinto gli operatori a rivedere le posizioni lungo sull’azionario, privilegiando le vendite.
I timori relativi al mercato dei mutui subprime (concessi ai clienti con problemi di credito e dunque a maggior rischio di insolvenza) continuano a rappresentare un elemento dominante sul sentiment degli operatori. Il gruppo finanziario CIBC ha tagliato il rating sulla banca d’affari Bear Stearns ([[BSC]]) in seguito all’annunciato collasso di due hedge funds particolarmente esposti in tale settore. Il titolo della banca d’affari ha lasciato sul terreno quasi il 4% e ha fatto da zavorra per quelli di altri broker tra cui Goldman Sachs ([[GS]]). E perfino Blackstone Group – il maggior Ipo degli utlimi anni – ha dimezzato i guadagni registrati nell’esordio venerdì, perdendo il 7,47% (a $32,44).
Le prospettive non favorevoli sull’outlook dei tassi d’interesse avevano generato un’ondata di vendite negli ultimi giorni che aveva costretto i listini a registrare la peggiore performance settimanale da febbraio.
Nessun tipo di supporto e’ giunto in giornata dal fronte economico. L’unico dato in calendario non ha fatto altro che confermare la difficile situazione del comparto immobiliare. La compravendita di case esistenti e’ risultata in calo dello 0.3% a maggio, a 5.99 milioni, leggermente in ribasso rispetto alle attese; l’invenduto e’ schizzato ai massimi di 15 anni mentre il prezzo medio delle case e’ risultato in calo per il decimo mese consecutivo.
A mettere pressione ai listini e’ subentrato sul finale anche il forte recupero dei prezzi energetici. Dopo essere sceso fino ad un minimo giornaliero di $67.55 (minor livello dallo scorso 14 giugno) in seguito alla conclusione dello sciopero indetto dai sindacati nigeriani, lo spostamento del focus dei trader sulle vicende venezuelane ha riportato i futures con consegna agosto oltre i $69 al barile, a quota $69.18, in progresso di 4 centesimi.
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Sul fronte societario, avvio di settimana insolito in riferimento alle operazioni di mergers & acquisitions, fino ad ora una costante del lunedi’. In evidenza solo le trattative tra News Corp ([[NWC]]) e il gruppo editoriale Dow Jones ([[DJ]]), peraltro in atto da mesi ormai. Stando agli ultimi sviluppi, le due societa’ sarebbero molto vicine ad un accordo che garantirebbe l’indipendenza del quotidiano finanziario “The Wall Street Journal”, nel caso in cui l’azienda di Murdoch acquistasse il gruppo media.
Nel comparto auto, giornata positiva per General Motors ([[GM]]), spinto dall’upgrade a Buy di Goldman Sachs. Gli altri titoli del Dow Jones che hanno chiuso in rialzo sono stati McDonald’s ([[MCD]]), Altria ([[MO]]) e Johnson & Johnson ([[JNJ]]); a riportare le maggiori perdite Alcoa ([[AA]]), Du Pont ([[DD]]) e Citigroup ([[C]]).
Tra le societa’ dell’S&P500 che hanno diffuso i risultati trimestrali si e’ distinta in positivo la catena di negozi Walgreen ([[WAG]]), con un EPS di tre centesimi migliore del consensus. Tra i titoli hi-tech, in evidenza il colosso Internet Google ([[GOOG]]), volato ad un nuovo record storico di $534.99 (la performance si e’ poi ridotta in chiusura ad appena +0.38%).
Sugli altri mercati, sul valutario, euro poco variato rispetto dollaro: nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3463. In ribasso l’oro. I futures con consegna agosto hanno chiuso con una perdita di $2.30 a $654.70 all’oncia. In progresso i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni si e’ portato al 5.078%.