Banca nazionale svizzera chiede una revisione della regolamentazione bancaria
Il presidente della Banca Nazionale Svizzera Thomas Jordan ha dichiarato venerdì che la regolamentazione e la vigilanza bancaria svizzera devono essere riviste in seguito al crollo del Credit Suisse, anche se ha messo in guardia da “soluzioni rapide”.
La banca centrale svizzera ha svolto un ruolo chiave nel salvataggio del Credit Suisse, messo a disposizione 250 miliardi di franchi di liquidità d’emergenza per evitarne il collasso e facilitarne l’acquisizione da parte di UBS.
L’erogazione dei prestiti d’emergenza è stata garantita dalla legge d’emergenza svizzera, una misura controversa che ha permesso al governo di eludere il Parlamento.
“La regolamentazione e la vigilanza bancaria dovranno essere riviste alla luce dei recenti eventi”, ha dichiarato Jordan agli azionisti della BNS durante l’assemblea annuale di Berna, riferendosi alla crisi del Credit Suisse.
“Questo richiederà un’analisi approfondita. Bisogna evitare le soluzioni rapide”, ha aggiunto.
Breaking news
Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.