IGD: ricavi da attività locativa +2,3% a 34,7 mln nel 1Q
Nel primo trimestre 2023 IGD ha registrato ricavi da attività locativa per 34,7 milioni di euro, in incremento del +2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Più in dettaglio, tale incremento è dovuto per l’Italia ai positivi effetti delle commercializzazioni e adeguamento all’inflazione (+1,9 milioni gallerie e +0,3 milioni ipermercati), in parte compensati da maggiori sconti temporanei per 0,4 milioni e da un lieve aumento della vacancy nel periodo. Crescono i ricavi per spazi temporanei (0,1 €mln). Il positivo contributo della Romania è pari al +4,4% grazie a indicizzazione e minori sconti.
Nonostante un contesto esterno sfidante, le gallerie in Italia hanno fatto registrare ottime performance operative: gli ingressi risultano in incremento del 9,4% rispetto al primo trimestre del 2022, e ancora meglio sono andate le vendite degli operatori che nello stesso periodo hanno registrato un incremento del 12,7%.
I ricavi netti da attività locativa ammontano a 29,1 milioni di euro (+4,9% LFL).
L’Ebitda della gestione caratteristica è pari a 26,8 milioni di euro, in aumento del +2,5% con un margine pari al 73,2%, mentre il margine Freehold (relativo al perimetro immobiliare di proprietà) raggiunge il 75,5%.
La gestione finanziaria complessiva è pari a -9,2 milioni di euro; il dato, depurato da partite contabili relative a IFRS16 e oneri non ricorrenti, risulta in incremento del +22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’Utile netto ricorrente (FFO) è pari a 15,8 milioni di euro, in lieve decremento (-5,6%) rispetto al 31 marzo 2022 per i maggiori oneri finanziari sopra descritti
Nel 1Q gli investimenti effettuati ammontano a ca. 4,5 milioni di euro e sono stati destinati per la maggior parte a Capex Italia (3.1€mn) e per la parte restante al Progetto Porta a Mare e a Capex Romania.
Il Loan to Value è pari al 45,3%.
Breaking news
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.
A settembre, i prezzi all’importazione in Italia hanno registrato una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dello 0,5% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi dei prodotti energetici. L’Istat evidenzia questo nuovo trend di ribasso che si discosta dall’aumento dell’1% osservato ad agosto, rendendo evidente l’influenza dei mercati energetici sull’economia italiana.