Piazza Affari chiude a -0,6% post Bce, in luce Ferrari
Chiusura in ribasso per le borse europee nel giorno della Bce, mentre Wall Street procede in calo all’indomani della Fed e in scia alle continue turbolenze sulle banche regionali.
A Piazza Affari il Ftse Mib termina in calo dello 0,6% a 26.670 punti. Vendite in particolare su Leonardo (-5,8%) dopo i risultati, Mps (-3,7%), Iveco (-3,1%) e Cnh (-3%). In controtendenza Ferrari (+4,7%), che aggiorna i massimi storici dopo la trimestrale. Bene anche Diasorin (+1,9%), Erg (+1,3%) e Terna (+0,9%).
La Bce ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base e ha annunciato lo stop ai reinvestimenti nell’ambito del programma PAA a partire da luglio 2023. La presidente Christine Lagarde ha chiarito che l’inasprimento monetario non è ancora terminato e che il costo del denaro non si trova ancora su livelli sufficientemente restrittivi, mentre i rischi per le prospettive di inflazione restano orientati al rialzo.
Ieri anche la Fed ha aumentato di 25 bp i tassi, ma ha lasciato intendere che potrebbe mettere in pausa il ciclo restrittivo.
Dall’agenda macro sono giunti i dati positivi sul settore terziario europeo e le richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa, in rialzo a 242 mila. Domani l’attenzione si sposterà sul job report del mese di aprile. Focus anche sulle trimestrali, con i conti di Apple in uscita stasera.
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund in rialzo a 192 bp dopo le indicazioni della Bce, con il decennale italiano pressoché invariato al 4,11%. Sul Forex, euro/dollaro in calo a quota 1,1 mentre il petrolio (Brent) annulla il precedente recupero tornando in area 72,4 dollari al barile.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.