Buyback UniCredit: la banca di Orcel aggiorna il mercato su acquisti azioni proprie
UniCredit, la banca italiana guidata dal ceo Andrea Orcel, ha annunciato con un comunicato di aver acquistato, nel periodo compreso tra il 2 e il 5 maggio 2023, complessivamente 13.091.223 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 18,3593 euro, nell’ambito del piano di buyback lanciato il 3 aprile scorso.
Si tratta del piano noto come “Prima Tranche del Programma di Buy-Back 2022”.
Dal comunicato diffuso da UniCredit emerge che, “alla data del 8 maggio 2023, a partire dall’avvio della Prima Tranche del Programma di Buy-Back 2022, UniCredit ha acquistato un totale di n. 63.869.448 azioni, pari al 3,29% del capitale sociale per un controvalore complessivo pari a 1.181.530.575,31 Euro”.
All’8 maggio, a partire dall’avvio della Prima Tranche del Programma di Buy-Back 2022, UniCredit ha acquistato un totale di 63.869.448 azioni, pari al 3,29% del capitale sociale, per un controvalore complessivo di 1.181.530.575,31 euro.
Breaking news
Finale perlopiù positivo per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari in progresso dello 0,47% a 35.204,26 punti. Balzo di Iveco Group (+6,2%), ben intonate anche Moncler (+2,1%) e Brunello Cucinelli (+2,6%), quest’ultima dopo i dati sui ricavi del terzo trimestre. In calo invece Saipem (-3,4%), deboli Diasorin (-0,9%) ed Eni (-0,4%). […]
La seduta di Wall Street apre in rialzo grazie alla spinta di Apple e Netflix, con il Nasdaq in crescita. Nonostante una chiusura leggermente in calo ieri, i principali indici mostrano segni positivi grazie a dati macroeconomici favorevoli. Tuttavia, il petrolio Wti segna una diminuzione del prezzo al Nymex.
Il mercato edilizio americano ha subito una contrazione a settembre 2024, con un calo dello 0,5% nei nuovi cantieri avviati e una diminuzione del 2,9% nei permessi edilizi. Le aspettative degli analisti prevedevano un calo meno marcato nei permessi.
I mercati azionari cinesi hanno chiuso in netto rialzo, con l’indice Hang Seng di Hong Kong in aumento del 3,61% e lo Shanghai Composite del 2,91%. Questo avviene dopo le nuove misure di finanziamento della banca centrale cinese. Il PIL del terzo trimestre è cresciuto del 4,6%, superando le previsioni, ma non ha influenzato negativamente le contrattazioni.