Economia

L’insurtech rallenta in Italia. Ecco perchè

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Arretra in Italia l’insurtech, ossia l’applicazione delle tecnologie digitali al mondo assicurativo. Lo certificano gli ultimi dati presentati dall’Italian Insurtech Association (IIA), l’associazione che riunisce oltre 200 operatori del settore assicurativo. L’Insurtech Investment Index 2022, ideato da IIA ed elaborato dall’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, che monitora lo stato di avanzamento degli investimenti e il grado di innovazione del settore assicurativo in Italia, mostra un punteggio di 14/30, in diminuzione rispetto ai 20/30 dello scorso anno. Perchè?

I motivi del rallentamento dell’insurtech

L’IIA innanzitutto punta il dito contro gli investimenti in startup insurtech: solo 120 milioni di euro, mentre negli altri paesi europei sono stati 10 volte superiori. A questo proposito, il presidente dell’associazione, Simone Ranucci Brandimarte, ha spiegato:

Gli investimenti in progetti insurtech interni delle compagnie stanno crescendo in linea con quelle che erano le nostre attese, così come lo sviluppo di partnership tra le compagnie e operatori insurtech. Purtroppo non sta avvenendo altrettanto per quel che riguarda gli investimenti in startup. Le motivazioni del basso punteggio ottenuto nell’index di questo anno sono proprio da ricercare nel mancato sviluppo del mercato startup in Italia, ancora arretrato rispetto i vicini Paesi, come UK, Francia e Germania in cui gli investimenti in realtà innovative sono nettamente superiori. Nonostante quindi la buona crescita del mercato nostrano, trainata principalmente dagli investimenti in progetti interni alle compagnie, la difficoltà ad aumentare gli investimenti in startup non ci consente di fare quel cambio di passo necessario per ridurre il gap esistente con gli altri Paesi europei. Come già riportato nell’ultima edizione del manifesto di IIA, ci auspichiamo di vedere aumentare ulteriormente gli investimenti in insurtech, toccando quota di un miliardo di euro entro fine 2024. Appare chiaro che per ottenere questo risultato sarà fondamentale creare sinergie tra tutti gli operatori coinvolti, dalle compagnie, ai venture capital, sino alle startup, che devono essere in grado di rispondere all’appello di un mercato alla ricerca della svolta tecnologica.”

A frenare gli investimenti ha contribuito anche l’incertezza del contesto macroeconomico e geopolitico, segnato dalla guerra in Ucraina. Sul tema Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, ha sottolineato:

“Le compagnie e i broker italiani nel 2023 si sono concentrati su innovazioni legate ai processi di back office, che sono cresciute di 13 punti percentuali rispetto al 2023, e su progetti con ritorni nel breve periodo ben nell’82% dei casi. Dall’altro lato del mercato, i consumatori e le aziende dimostrano di apprezzare sempre più i servizi digitali legati al mondo assicurativo, sia in fase di sottoscrizione che nella gestione dell’assicurazione stessa, con una forte predisposizione verso l’embedded insurance”.

Clienti sempre più digitali

Eppure il rallentamento degli investimenti non trova giustificazioni a livello di business. Dalle indagini dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano emerge infatti che l’87% dei consumatori che ha acquistato o rinnovato una polizza viaggio nell’ultimo anno lo ha fatto prevalentemente online, l’89% ha acquistato online una polizza assicurativa per dispositivi elettronici, mentre l’80% ne ha acquistata una per la cybersecurity tramite canali digitali.

Si riscontra una maggiore penetrazione digitale anche per quei comparti consolidati come ramo auto/moto, salute e casa, rispettivamente il 55%, il 58% e il 52% degli assicurati ha acquistato una polizza prevalentemente online, mentre il ramo vita resta legato a modalità tradizionali, con solo il 36% dei consumatori che ha utilizzato canali digitali. Modelli di embedded insurance accelerano questo passaggio, il 45% dei consumatori che hanno acquistato una polizza viaggio nel 2022 lo ha fatto tramite siti di viaggi; il 35% di chi ha acquistato una polizza auto lo ha fatto direttamente dal concessionario.

Le partnership tra insurtech e assicurazioni

Le assicurazioni tradizionali nel frattempo stanno iniziando a muoversi. Secondo la ricerca di IIA e dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano per il 37% delle compagnie assicurative che hanno partecipato all’indagine la priorità per il 2023 sarà la realizzazione di partnership con realtà insurtech. La creazione di progetti interni sarà invece la priorità per il 29% degli operatori intervistati, mentre per il 26% gli investimenti in startup o pmi insurtech rappresenteranno le maggiori operazioni di rilievo. Si mantiene alta l’attenzione riguardo investimenti in tecnologie, con l’80% del campione prevede di concentrare gli investimenti per l’automatizzazione della gestione di sinistri e processi di back office.