L’illustratore e designer francese è un collezionista di storie affascinanti, un moderno Peter Pan con una grande passione per l’artigianato
A cura di Margherita Calabi
Rendez-vous a Parigi. Al numero 48 di Rue Madame una doppia facciata in vetro con la scritta “Mercante di oggetti di ogni genere” vi invita nel magico mondo di Marin Montagut: una boutique dove l’illustratore e designer propone oggetti decorativi di sua ideazione e creazione, una vera celebrazione della joie de vivre francese. Montagut è un esploratore e collezionista di storie affascinanti, un moderno Peter Pan con una grande passione per l’artigianato.
Marin Montagut
Nato a Tolosa da genitori antiquari, è arrivato a Parigi a 20 anni. Qual è stata la sua prima impressione della città?
“Venivo da Londra, dove avevo trascorso un anno della mia vita. Quando sono arrivato a Parigi mi sono detto: questo è il posto giusto per me. La città non era né troppo grande né troppo piccola. Avevo in mente le immagini di Parigi dalle cartoline che ricevevo quando ero piccolo, è stato proprio come entrare in una di quelle illustrazioni dove tutto era bello, a partire dall’architettura. Ho capito subito che questa sarebbe stata la mia città, il luogo dove avrei passato la mia vita. È stato un vero colpo di fulmine”.
Le sue avventure sono iniziate con la guida Bonjour Paris!, una preziosa mappa dei luoghi più belli della città, come La Maison du Pastel dove Degas comprava i pigmenti per disegnare le sue graziose ballerine. Quali sono i suoi luoghi preferiti oggi?
“Mi piace molto il Musée de Montmartre, una casa e giardino del 1600 in cui un tempo lavoravano Renoir, Émile Bernard et Suzanne Valadon; poi il granaio nel Marché d’Aligre, per la sua atmosfera anni ‘50, dove si possono ancora comprare semi in confezioni dallo stile rétro. Infine, tra i miei preferiti non posso non citare la Mercerie Ultramod nel 12° arrondissement: è la merceria più antica di Parigi, un arcobaleno di colori, nastri, bottoni e molti altri tesori vintage”.
L’interno e l’estero della boutique di Marin Montagut in Rue Madame, nel 6° arrondisement di Parigi
Lei è un esploratore e un collezionista di oggetti rari e di storie affascinanti, ci piace immaginarla come un moderno Peter Pan con una grande passione per l’artigianato. Come si descriverebbe?
“Sono una persona curiosa, ho conservato l’anima di un ragazzo e un pizzico di innocenza. Mi piace viaggiare nella Parigi del passato. Amo la poesia e mi piace soprattutto rendere la vita un po’ più bella, un po’ più dolce e un po’ più poetica creando oggetti che portino le persone in un mondo meraviglioso”.
È sempre stato ispirato dagli oggetti, soprattutto quelli antichi, ce n’è uno che ha un significato particolare per lei?
“Sono affascinato dalle tavolozze dei pittori che trovo nei mercatini d’antiquariato, hanno tutte una storia differente. Sono degli oggetti molto personali, da essi si capisce davvero lo stile dell’artista e il suo lavoro. Ad esempio, se la tavolozza è spessa è quella di un pittore che non aveva molti soldi e che l’ha tenuta a lungo. Colleziono tavolozze grandi, piccole, sono quadri astratti che raccontano delle storie affascinanti. Sono come delle piccole opere d’arte”.
Nel 2018 ha pubblicato Sous les toits de Paris, il libro che ha scritto insieme a Inès de la Fressange, grande icona della moda francese. Com’è stato lavorare con lei?
“È stata pura felicità. Inès è una mia grande amica, l’ho conosciuta quando avevo ventiquattro anni, è una persona che mi ispira profondamente anche per la sua generosità. È un’amica che mi ha aiutato a prendere le decisioni giuste, che mi ha indirizzato nel mio percorso. Quando siamo insieme ci divertiamo a dire che lei è la sorella maggiore che non ho mai avuto, ed io sono il fratello più piccolo che ha sempre sognato”.
La collezione di Marin Montagut per il Café de Flore (foto Romain Ricard)
Qual è la lezione più importante che le ha insegnato questa grande amica?
“Inès mi ha sempre detto: apri il tuo negozio, lascia il segno, crea i tuoi oggetti. Mi ha insegnato a credere in me stesso e in quello che faccio”.
A giugno 2020 il suo sogno è divenuto realtà: ha lanciato il suo omonimo marchio e aperto la boutique in Rue Madame, nel 6° arrondissement. Perché ha scelto proprio questo indirizzo?
“Volevo essere vicino al Jardin de Luxembourg, il mio giardino preferito di Parigi. Questo è un quartiere che mi piace molto, sembra di essere in un piccolo villaggio. Cercavo un posto speciale, con un passato da raccontare. Questa boutique è stata una tappezzeria per oltre un secolo, una parte ospitava il laboratorio, l’altra il negozio. Era un luogo intriso di storia, quando l’ho visto ho detto: è mio”.
Sulla facciata della sua boutique c’è scritto “Mercante di oggetti di ogni genere”…
“Mi piace molto questo termine perché mi ricorda i cataloghi di fine Ottocento dove si potevano trovare oggetti di ogni tipo. All’epoca c’erano dei negozi dove si poteva trovare di tutto e di più, mi piace l’idea che la gente venga da noi per acquistare una sciarpa in seta e se ne vada con un piatto… Voglio creare un’esperienza unica per i miei clienti, qualcosa di inaspettato”.
Nel suo laboratorio, nel 20° arrondissement, una decina di artigiani realizzano a mano tutti gli oggetti che si trovano nel suo negozio. Se dovesse fare un regalo ad una persona veramente esigente cosa sceglierebbe?
“Sicuramente i nostri bicchieri personalizzati, pezzi unici che farei dipingere con il nome della persona in questione, perché è sempre bello ricevere un bicchiere con il proprio nome. I nostri bicchieri si possono anche personalizzare con il nome della via in cui si abita”.
Ha recentemente lanciato una collezione in edizione limitata realizzata in collaborazione con il Café de Flore. Come è nato questo progetto?
“Ho sempre amato il Café de Flore, è un luogo emblematico di Parigi e di Saint-Germain-des-Prés. Un giorno ho detto alla direttrice: il mio sogno è quello di disegnare una collezione per voi. Siamo entrambi grandi amanti di Parigi, lei mi ha dato subito carta bianca… Et voilà!”.
Cosa ordina quando è seduto al Café de Flore?
“Adoro il club sandwich, le uova alla coque e, quando fa freddo, la cioccolata calda”.
Quali sono i cafés e i ristoranti preferiti di Marin Montagut a Parigi oltre al Café de Flore?
“Amo i bistrot. Accanto a casa mia c’è L’Ébauchoir, un piccolo gioiello in Rue di Cîteaux, nel cuore di Parigi; poi il bistrot Paul Bert, in rue Paul Bert, un grande classico e infine Le Bon Saint Pourçain a Saint-Germain-des-Prés, un ristorante con la più autentica atmosfera parigina”.
Ci racconta un progetto futuro che la emoziona in modo particolare?
“Sicuramente il mio libro sulle collezioni straordinarie, edito da L’ippocampo, che uscirà a fine settembre”.
Il suo logo ha come simbolo un cuore e una mano. Ci spiega perché?
“È il simbolo di qualcosa fatto con amore, di oggetti creati a mano con passione, perché il vero artigianato si fa solo così. Tutti gli oggetti che realizziamo sono fatti con grande attenzione e dedizione. Trovo che sia molto importante, nella vita, fare sempre le cose con amore”.
Se non fosse divenuto un artista, cosa avrebbe fatto nella vita?
“Mi sarebbe piaciuto costruire delle case sugli alberi, è un mio sogno. Immaginate delle case sugli alberi personalizzate da Marin Montagut…”.