Prosegue lo scontro Roma-Parigi su più fronti. L’ultima contesa è la Tav: la Francia ha intenzione di frenare, mentre l’Italia vuole tempistiche certe sulla realizzazione dell’opera. Il nuovo dossier arrivato sul tavolo del governo Meloni riguarda la Tav, ossia il collegamento ferroviario ad alta velocità, che dovrebbe collegare direttamente Torino con Lione e che dovrebbe costituire il tratto centrale del Corridoio Mediterraneo. A frenare sull’opera, questa volta, è la Francia di Emmanuel Macron. O almeno questo è quanto sembra in questo momento.
Tav, cosa sta succedendo in Francia
La nuova spina nel fianco dei rapporti tra l’Italia e la Francia potrebbe essere costituita dalla Tav. Parigi, infatti, starebbe pensando di rimandare alcuni lavori. Ad essere congelati, almeno per il momento, potrebbero essere quelli che riguardano una parte delle tratte d’accesso. La loro esecuzione potrebbe essere rimandata in un secondo momento, dopo l’entrata in funzione del tunnel del Moncenisio, prevista tra la fine del 2032 e l’inizio del 2033.
L’Italia, invece, sembra essere in grado di rispettare i tempi prefissati per la sua rampa. La Francia, a questo punto, potrebbe non fare altrettanto. Anzi, sembrerebbe addirittura intenzionata a rimandare la fine della realizzazione dell’opera di dieci anni, facendola slittare al 2043.
L’intenzione di Parigi sembrerebbe essere quella di voler dare semplicemente una piccola sistemata ai binari che esistono già. Questa scelta porterebbe ad una limitazione del carico trasportabile, anche se la cifra esatta di questa limitazione non si può stimare per il momento.
Il governo francese, per il momento, avrebbe allo studio l’ipotesi di rinvio. Anche se ha rassicurato sull’importanza dell’opera, che viene riconosciuta come prioritaria. I rallentamenti, comunque, sembrano proprio esserci: la Francia, comunque, assicura che la tratta sarà operativa, anche se con dei limiti, mentre la nuova rampa dovrebbe arrivare nell’arco di una decina d’anni.
Senza dubbio la Tav Torino-Lione è da sempre stata un’opera particolarmente discussa, sia per l’impatto ambientale che per gli alti costi di realizzazione.
Quanto costa la tratta Italia-Francia
Ma quanto costa all’Italia e alla Francia la realizzazione della Tav? Per il tratto in territorio francese, dove verrà realizzato un percorso pari a 110 chilometri, Parigi dovrà mettere in conto un costo pari a 6,7 miliardi di euro. Il governo francese avrebbe intenzione di diluire questa spesa in un arco temporale più lungo. Nel frattempo l’intenzione è quella di sistemare la vecchia linea, spendendo solo 600 milioni di euro. Per quanto riguarda la tratta italiana, il costo totale dovrebbe aggirarsi intorno ai due miliardi di euro. In questo caso le tempistiche sembrerebbero essere rispettate.
Sapere quanto costerà complessivamente la Tav, invece, è più difficile e non sarà possibile farlo fino a quando l’opera non sarà portata a termine. Al momento, comunque, sono state effettuate alcune stime. Una di queste è stata redatta dall’ex commissario Paolo Foietta che in un libro sulla Tav, insieme all’ex parlamentare del Pd Stefano Esposito, ha ipotizzato un costo di 24,7 miliardi di euro nel caso in cui la Tav venisse costruita tutta insieme e non a pezzi.
Questa stima, sostanzialmente, è in linea con quella della Corte dei Conti francese, che nel 2012 aveva quantificato il costo complessivo dell’opera in 26,1 miliardi di euro.
Di parere opposto, invece, sono quanti si oppongono all’opera, che ritengono che la tratta italiana della Tav possa arrivare a costare 40 miliardi di euro.