Bce, sondaggio: tassi depositi, l’outlook per i prossimi mesi
Da un sondaggio lanciato da Reuters, emerge che tutti i 62 economisti interpellati prevedono per la prossima riunione di giugno della Bce un altro rialzo dei tassi di 25 punti base.
La stretta monetaria porterebbe i tassi sui depositi al 3,50%.
Lo scorso 4 maggio, la Bce di Christine Lagarde ha alzato i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi di 25 punti base, rispettivamente al 3,75%, al 4,00% e al 3,25%.
La banca centrale europea ha motivato la mossa con una “inflazione che continua a rimanere troppo alta per un periodo di tempo troppo lungo”.
Tra i 62 economisti intervistati, 42 hanno detto di ritenere che i tassi sui depositi saliranno poi al 3,75% nella riunione successiva di luglio.
Breaking news
La seduta di Wall Street apre in rialzo grazie alla spinta di Apple e Netflix, con il Nasdaq in crescita. Nonostante una chiusura leggermente in calo ieri, i principali indici mostrano segni positivi grazie a dati macroeconomici favorevoli. Tuttavia, il petrolio Wti segna una diminuzione del prezzo al Nymex.
Il mercato edilizio americano ha subito una contrazione a settembre 2024, con un calo dello 0,5% nei nuovi cantieri avviati e una diminuzione del 2,9% nei permessi edilizi. Le aspettative degli analisti prevedevano un calo meno marcato nei permessi.
I mercati azionari cinesi hanno chiuso in netto rialzo, con l’indice Hang Seng di Hong Kong in aumento del 3,61% e lo Shanghai Composite del 2,91%. Questo avviene dopo le nuove misure di finanziamento della banca centrale cinese. Il PIL del terzo trimestre è cresciuto del 4,6%, superando le previsioni, ma non ha influenzato negativamente le contrattazioni.
Il Volvo Group ha registrato un calo del 29% dell’utile netto nel terzo trimestre a causa di un rallentamento nei settori del trasporto merci e delle costruzioni in Europa. Le vendite sono diminuite del 12%, con una contrazione del mercato degli autocarri in Europa, Nord America e Asia, ad eccezione della Cina. Il CEO Martin Lundstedt esprime incertezza sugli sviluppi macroeconomici a breve termine.