(9Colonne) – Roma, 9 lug – “L’Italia rispetti gli impegni o ci rimetterà anche l’Europa”, “è l’unico paese al mondo dove si discute di ridurre invece che di innalzare l’età pensionabile”. Sono le parole di monito affidate da Lorenzo Bini-Smaghi, rappresentante italiano nel board della Bce, ad una intervista a Repubblica nel giorno in cui il ministro Padoa-Schioppa presenta all’Ue il nuovo Dpef e riprende la trattativa sulla previdenza. Bini Smaghi rilancia l’allarme della Banca centrale europea sul “caso Italia”. “Il nostro Paese – afferma il rappresentante italiano nel board Bce – è già in coda alle classifiche Ue sulla rigidità dei mercati, l’ingerenza pubblica nell’economia, la ricerca e lo sviluppo, le infrastrutture, la corruzione, il funzionamento della giustizia”. “Forse – aggiunge Lorenzo Bini Smaghi – l’unica eccezione è il mercato del lavoro, dove negli ultimi anni si sono fatte riforme che hanno ridotto il tasso di disoccupazione sotto la media europea. Ma aggiungiamoci il peso del debito pubblico e l’incertezza sulla pressione fiscale, derivante anche dal continuo rimettere in discussione il sistema pensionistico, e non ci si può meravigliare che gli investitori e i consumatori siano più prudenti che altrove”. Nota quindi che il governo italiano deve capire “che non è in discussione solo il bilancio dell’Italia, ma la credibilità dell’intero impianto di politica economica europea. L’esperienza degli anni passati ha dimostrato che per evitare che i disavanzi pubblici superino la soglia del 3% in fase di rallentamento ciclico bisogna risanare i conti in modo deciso negli anni di buona crescita. Il Patto di Stabilità è stato riformato nel 2005 proprio su questo punto. L’impegno, che è stato peraltro ribadito da tutti i paesi, inclusa l’Italia, solo 3 mesi fa, è di ridurre il disavanzo di oltre lo 0,5% del Pil all’anno, in termini strutturali”.