Mercati vs banche centrali: dove puntare in un contesto di messaggi contrastanti
I dati economici pubblicati finora, nonostante fossero a volte contrastanti tra di loro, hanno sempre delineato uno scenario complessivamente solido. Ora si iniziano a intravedere segnali di debolezza, in risposta alle pressioni di un’inflazione che rimane elevata. Anche i rendimenti sui mercati si sono nel complesso ridotti, anche se con molta volatilità .
Quest’ultima è alimentata dalle continue preoccupazioni verso il settore bancario. Se i problemi nel settore dovessero persistere, potremmo ritrovarci di fronte a una minore disponibilità di prestiti, il che aumenterebbe la pressione al ribasso sull’economia. Inoltre, è la prima volta dagli anni ’90 che la curva dei rendimenti dei Treasury statunitensi è così invertita, il che suggerisce che vi sarà un rallentamento e un taglio dei tassi statunitensi nella seconda metà dell’anno. In Europa e nel Regno Unito vi è un’evidente contrapposizione tra il mercato e le banche centrali.
La contrapposizione tra mercati e banche centrali
La Banca Centrale Europea e la Bank of England hanno ipotizzato ulteriori rialzi dei tassi, mentre il mercato prevede una pausa. A tal proposito, qualsiasi pausa dovrebbe tradursi in una maggiore stabilitĂ dei tassi, il che renderebbe piĂą facile definire la durata degli investimenti. Tuttavia, in che direzione cadrĂ la moneta sarĂ deciso in ultima analisi dai dati che verranno diffusi in futuro.
Guardando ai decenni precedenti, sappiamo che quando le condizioni di prestito si inaspriscono o la richiesta di prestiti diminuisce rapidamente, gli spread si allargano a causa dell’aumento del rischio nei mercati del credito.
Attualmente, il mercato sta prezzando il rischio di recessione, mentre gli spread suggeriscono che tutto vada bene, lasciando che siano gli investitori a decifrare questo messaggio contraddittorio.
A tal riguardo, per mitigare un eventuale ampliamento degli spread, è nostra opinione che possa essere efficace ridurre il posizionamento high yield a favore dell’investment grade.
Ma a proposito di messaggi confusi, finora il mercato high yield ha resistito molto bene, soprattutto grazie ai bassi livelli di rischio di rifinanziamento. Negli ultimi anni molti emittenti high yield si sono rivolti al mercato per rifinanziarsi a tassi bassissimi. Anche l’offerta è attualmente bassa e i tassi di default rimangono trascurabili. Questa combinazione di basso rischio di rifinanziamento, bassa offerta e basso rischio di default ha sostenuto la performance positiva di quest’anno.
Tuttavia, mentre avanziamo lentamente verso quella che è forse la recessione più pronosticata di sempre, riteniamo opportuno allontanarci dai settori ciclici con un beta più elevato (che hanno beneficiato in modo sproporzionato del contesto di tassi zero) e aumentare la qualità . Nell’ambito della nostra allocazione high yield globale, ci siamo spostati dagli emittenti B e CCC verso asset con rating più elevato.
Dal punto di vista settoriale, partendo da una performance positiva dei titoli relativi ai viaggi e al tempo libero, riteniamo utile ridurre l’esposizione ai settori dei beni di consumo discrezionali a favore di settori difensivi come le telecomunicazioni e le comunicazioni. In sostanza, favoriamo lo spostamento dal rischio di credito al rischio di duration.
Nell’ambito delle allocazioni investment grade, i titoli finanziari senior offrono significativi vantaggi in termini di spread rispetto ai titoli industriali e societari. Favoriamo una maggiore esposizione a questi titoli, che si trovano al livello più alto della struttura del capitale, dove vediamo un significativo vantaggio di spread e dove i rendimenti sono particolarmente interessanti, su base individuale.
Dove vediamo valore?
Riteniamo che in tutto il mercato vi siano sacche di opportunità da cui trarre vantaggio dall’attuale incertezza; per una volta, vediamo valore in ogni segmento del mercato. La duration breve offre ora rendimenti superiori al 5%, in aumento rispetto ai minimi di un paio di anni fa. Risalendo lo spettro del rischio, i titoli high yield offrono rendimenti prossimi alla doppia cifra, mentre i titoli finanziari subordinati offrono rendimenti ben al di sopra della doppia cifra.