Secondo indiscrezioni riportate da Cnbc, JP Morgan sta lavorando a una sorta di Chat GPT applicata al mondo della consulenza finanziaria: IndexGPT. Vediamo in cosa consiste.
Cos’è Index GPT
Per ora sappiamo che Index GPT potrà contare su un software di cloud computing che utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare e selezionare i titoli in base alle esigenze dei clienti. Per mantenere il diritto all’utilizzo del marchio, JP Morgan dovrà lanciare sul mercato il prodotto entro circa tre anni dall’approvazione. In genere l’approvazione dei marchi depositati richiede circa un anno.
Un netto cambio di passo per JP Morgan, che solo nel febbraio scorso aveva deciso di bloccare l’uso di Chat GPT ai suoi 2.500 dipendenti. Secondo quanto riferito dall’agenzia Bloomberg, la mossa era dovuta a “normali controlli dell’azienda sul software di terze parti”. Controlli che evidentemente OpenAI deve aver superato con successo.
Non solo JP Morgan: gli altri Chat GPT della consulenza finanziaria
JP Morgan non è sola. Anche Morgan Stanley starebbe lavorando a un chatbot per i consulenti finanziari, basato su Chat GPT4. Lo strumento, già testato su 300 consulenti finanziari, risponde istantaneamente alle loro domande. Inoltre, invece di consultare l’intero contenuto di Internet, questo strumento genera risposte solo su circa 100 mila ricerche che Morgan Stanley ha vagliato per questo utilizzo, il che dovrebbe ridurre gli errori. Per ridurre ulteriormente gli errori, la banca dispone di persone che controllano l’accuratezza delle risposte.
Anche Goldman Sachs sta testando l’intelligenza artificiale per rispondere alle domande dei consulenti finanziari.