Manca meno di un mese al termine dell’amministrazione straordinaria di Eurovita affidata ad Alessandro Santoliquido che, in vista di questa scadenza, ha convocato per il 7 giugno 2023 le Associazioni Consumatori del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU) per un confronto sulle ipotesi di soluzione post amministrazione straordinaria e le iniziative che si intendono adottare per i sottoscrittori delle polizze. Nel dettaglio, Adiconsum chiede di conoscere il dettaglio e la composizione delle gestioni separate di Eurovita per meglio valutare i rischi della situazione per gli oltre 350.000 risparmiatori coinvolti al fine di tutelarli.
Ricordiamo che il prossimo 30 giugno terminerà anche il blocco dei riscatti imposto dall’Ivass per evitare una fuoriuscita incontrollata dei capitali, che avrebbe potuto mettere a repentaglio la stabilità dell’azienda e di conseguenza dei sottoscrittori desiderosi, in questa situazione di prolungata incertezza, di recuperare quanto prima i risparmi investiti. Proprio sul nodo riscatti, e la relativa responsabilità in caso si concretizzino, stanno dibattendo le principali banche distributrici (una quindicina in tutto con Intesa, Fineco, Fideuram, Credem e Sparkasse capofila) e le 5 compagnie assicurative chiamate in causa per salvare la compagnia (Intesa Vita, Poste Vita, Generali, Unipol e Allianz), subentrando come controparte nelle polizze ed evitare così una crisi del sistema assicurativo italiano. Se non verrà messo a terra il piano definitivo questa scadenza potrebbe slittare di ulteriori uno/due mesi.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, nel momento in cui il cliente dovesse decidere di chiedere il riscatto della polizza, le banche dovrebbero subentrare nel contratto con l’espressa autorizzazione del cliente. Questo avverrebbe se il piano verrà approvato così come è allo stato attuale e le 5 big si manterranno ferme sul rifiuto di compartecipare al pagamento dei riscatti. Ma l’operazione non è a ben guardare così sconveniente per la banca, in quanto, portando a scadenza la polizza può beneficiare dell’eventuale rendimento e rimborso del capitale. Inoltre la banca potrebbe anche decidere di concedere al risparmiatore, che lo richiedesse, un finanziamento a tasso zero che possa coprire la polizza per l’intera durata del contratto.
Le dichiarazioni per evitare il panic selling dei clienti Eurovita anche a Mi Manda Rai Tre
Nel frattempo Manlio Marucci, presidente della Federpromm (la federazione intercategoriale consulenti finanziari, operatori dei mercati finanziari, creditizi e assicurativi), invitato alla trasmissione “Mi Manda Rai Tre” ha provato a gettare acqua sul fuoco invitando tutti, media compresi, a non strumentalizzare il fenomeno e a non alimentare un effetto alone di panic selling agli investitori delle polizze Eurovita, che nuocerebbe in modo irreversibile la fiducia di tutto il settore assicurativo.
Marucci non ha negato che la preoccupazione certamente esiste ma non è apocalittica come mostrato dalla trasmissione con le varie interviste dirette ai clienti, che hanno sottolineato forti timori sugli investimenti effettuati con Eurovita e sulla possibilità di poter riavere i loro denari: “basti pensare che Eurovita rappresentanza appena lo 0,9% della quota di mercato del settore”, ha sottolineato il presidente di Federpromm, che ha aggiunto: “gli interventi in atto per risanare il patrimonio di garanzia di Eurovita non sono stati espressi con un pensiero logico e trasparente causa il limitato tempo a disposizione, ma comunque trovano un terreno positivo ai vari tavoli di lavoro dove i grandi player del mercato – gruppi bancari, poste ed assicurativi – stanno misurando le loro logiche di interesse per non danneggiare la clientela tutta e soprattutto la loro reputazione. Vi sono comunque tutti i presupposti e le condizioni per superare la crisi che ha coinvolto Eurovita, indipendentemente dall’eventuale dilazione della data di scadenza del 30 giugno, a dimostrazione che è fortemente offensivo attribuire responsabilità dirette a tutti i consulenti finanziari e assicurativi che non avrebbero svolto o sottaciuto alla propria clientela la situazione in cui versava la società”.
Marucci ha dunque rispedito ai mittenti tali lesive affermazioni, anche nell’interesse di tutelare i consulenti finanziari e gli altri operatori professionali che, proprio grazie al loro costante lavoro, hanno evidenziato ai clienti la mancata trasparenza e corretta informativa da parte dei responsabili che dovevano vigilare e non hanno attentamente vigilato, minando così la fiducia degli stessi titolari delle polizze e dell’intero sistema assicurativo.
Le posizione di Marucci conferma le rassicurazioni espresse dal Governatore di Banca D’Italia Ignazio Visco nella recente relazione annuale: “le compagnie italiane sono nel complesso robuste e ben capitalizzate e sono in grado di reagire alle mutate condizioni di mercato. Ma, in assenza di fondi di garanzia in grado di tutelare la clientela, sono in corso trattative per l’intervento di un gruppo di banche e assicurazioni a salvaguardia dei contraenti”.
Sul tema vi è stata anche un’interrogazione parlamentare (question time) da parte dell’Onorevole Testa Guerino al Ministero del Made in Italy, a cui ha risposto il Sottosegretario Massimo Bitonci, il quale ha dato assicurazione che, anche il Ministero “è volto alla ricerca di soluzioni con minor disagio e piena salvaguardia dei diritti degli assicurati e la stabilità del mercato assicurativo”.