GM come Ford: raggiunge accordo con Tesla per utilizzo Supercharger
Così come Ford qualche settimana fa, General Motors ha siglato un accordo con Tesla per utilizzare la rete di ricarica del colosso delle auto elettriche, nel Nord America.
L’accordo è stato annunciato dal ceo di GM Mary Barra e dal numero uno di Tesla, Elon Musk, su Twitter.
L’intesa significa che, nel prossimo futuro, i proprietari delle auto GM potranno accedere ai Supercharger di Tesla senza dover ricorrere a un adattatore, in quanto dotati già delle prese NACS (North American Charging Standard) del gigante EV.
I titoli Tesla e GM hanno reagito con favore alla notizia, salendo entrambi del 3% circa nelle contrattazioni afterhours di Wall Street.
In base all’intesa raggiunta, le auto di General Motors potranno accedere ai 12.000 Supercharger di Tesla utilizzando inizialmente un adattatore, a partire dal 2024.
Successivamente, a partire dal 2025, GM inizierà ad installare nelle sue auto le prese utilizzate da Tesla, note per l’appunto come NACS, invece delle prese standard attuali conosciute con la sigla CCS.
Breaking news
Wall Street apre con una lieve stabilità dopo una giornata negativa. Nvidia e AMD recuperano parzialmente, mentre ASML continua a perdere terreno. I principali indici mostrano variazioni minime, con il Dow Jones in lieve rialzo e il Nasdaq in calo. Il prezzo del petrolio WTI registra un leggero decremento al Nymex.
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A settembre 2024 i prezzi import-export degli Stati Uniti hanno subito un calo significativo, secondo il Bureau of Labour Statistics. I prezzi import hanno registrato una variazione negativa dello 0,4% su base mensile, mentre i prezzi export sono diminuiti dello 0,7%. Questo trend riflette un quadro economico complesso, con variazioni anche al netto delle importazioni di petrolio e dei prodotti agricoli.
Morgan Stanley ha riportato un significativo aumento dell’utile netto nel terzo trimestre del 2024, con un incremento del 32% rispetto all’anno precedente. I ricavi netti sono cresciuti del 16%, raggiungendo 15,4 miliardi di dollari, mentre l’utile per azione è salito a 1,88 dollari. Questi risultati riflettono una gestione efficace del capitale, con un Common Equity Tier 1 capital ratio del 15,1%.
