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Germania: Cambi, moneta unica ancora forte

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di Lorenzo Daglio ed Emanuele Furlan*

Continua la scalata dell’euro nei confronti del dollaro dopo il break di due giorni fa. La moneta unica, dopo il massimo di martedì scorso ha toccato ieri un nuovo top a 1,378, addirittura una figura sopra il precedente del 27 aprile. Nonostante la giornata povera di dati macroeconomici, il mercato è stato molto volatile, preludio, magari, di qualcosa di più importante, visti anche i livelli che hanno raggiunto diversi cross. Il numero uno della Fed, Ben Bernanke, nell’intervento di due giorni fa in Massachussettes ha inviato un messaggio rassicurante sulle aspettative inflazionistiche, essendo ridimensionati gli aumenti dei prezzi dell’energia. Rimangono intatte le incognite sul settore immobiliare, con Standard & Poor’s che si appresta a tagliare il rating di titoli legati ai mutui subprime, che già avevano causato particolari distorsioni negli ultimi mesi. Il dollaro perde terreno anche nei confronti della sterlina, con il cable che segue pari pari l’andamento del cross euro/dollaro con un nuovo massimo a 2,0361; il dollar index si trova sul supporto in area 80, livello minimo da due anni e mezzo a questa parte. Come già detto in altre occasioni, la strada è aperta verso nuovi massimi che potrebbero, in un tempo non lontano, vedere quota 1,4. Riteniamo a quel punto che la correzione possa essere importante, soprattutto quando i rialzi da parte della Bce saranno terminati, con grosse possibilità a settembre quando i tassi verranno alzati al 4,5 per cento. A riguardo, citiamo anche la dichiarazione di Starci, membro del board dell’istituto di Francoforte, secondo il quale l’apprezzamento della moneta unica è favorito dai fondamentali, che riflettono una robusta crescita in area euro. Saliscendi dello yen, che dopo aver guadagnato quasi due figure, raggiungendo un minimo a 166,53 contro euro, è stato successivamente vendute contro tutte le valute, riportandosi sopra 168 sul cross euro/yen. Nella notte è prevista la decisione in materia di tassi da parte della Bank of Japan: come anticipato, non ci dovrebbero essere ritocchi verso l’alto del costo del denaro, considerando le indicazioni contrastanti che continuano a provenire dal Giappone: a maggio le partite correnti hanno registrato un surplus di 2134 miliardi di yen rispetto al consensus fissato a 1981, mentre il consumer confidence a giugno è sceso per il secondo mese consecutivo segnando 45 punti. In calendario nella notte anche la produzione industriale giapponese e la disoccupazione in Australia, mentre oggi si attendono la produzione industriale euro e la bilancia commerciale Usa, oltre al consueto dato settimanale relativo ai sussidi di disoccupazione.
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