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Iran: Petrolio, rischio sanzioni

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L’Iran ha chiesto alle raffinerie giapponesi di pagare d’ora in poi il petrolio greggio in yen e non più in dollari. Questo cambio di valuta si deve ai timori di Tehran che le transazioni in dollari possano essere congelate da nuove sanzioni per la mancata interruzione del programma di arricchimento dell’uranio. La richiesta, secondo quanto riferisce Bloomberg News, è stata inviata con una lettera datata al 10 luglio firmata da Ali A. Arshi, il responsabile per le esportazioni della National Iranian Oil. Il nuovo meccanismo di pagamento, si legge, dovrà avere “un effetto immediato” e venire applicato “a qualsiasi/tutti i vostri prossimi prelievi di petrolio greggio iraniano”. Tehran è il terzo fornitore di petrolio del Giappone e i pagamenti ricevuti sono saliti l’anno scorso del 12 per cento (pari 1.240 miliardi di yen e a 10,1 miliardi di dollari). L’Iran, ha dichiarato il governatore della Banca centrale, Ebrahim Sheibany, sta tagliando le sue riserve di dollari a meno del 20 per cento del totale delle valute estere e acquisterà euro e yen al crescere delle tensioni con gli Usa.
Intanto il mercato petrolifero mondiale dovrebbe vedere allentate le tensioni nel 2008 e negli anni a venire. Lo prevede l’Agenzia internazionale dell’energia, che stima un aumento della domanda mondiale del 2,5 per cento l’anno prossimo, ma anche un incremento della produzione. Nel consueto rapporto mensile l’Agenzia mantiene sostanzialmente invariata la propria previsione di domanda mondiale per il 2007 a 86 milioni di barili al giorno, contro gli 86,1 della precedente previsione, e punta su 88,2 milioni di barili al giorno per il 2008 (più 2,5 per cento). Tuttavia, aggiunge, “il 2008 dovrebbe essere un anno un po’ meno di tensione rispetto al 2006 e al 2007”. L’aumento della domanda dovrebbe infatti essere compensato da un incremento di circa un milione di barili al giorno della capacità produttiva sia dei Paesi Opec che di quelli che non fanno parte del cartello.

d. r.