La prima emissione del Btp Valore, il titolo di Stato rivolto ai piccoli risparmiatori italiani, si è conclusa con un grande successo, registrando ordini per quasi 18,2 miliardi di euro. Il buono, che scade nel giugno 2027, offre un tasso cedolare pari al 3,25% per il 1° e 2° anno e al 4,00% per il 3° e 4° anno, oltre a un premio extra finale di fedeltà dello 0,5%, per chi lo terrà fino al termine, con un rendimento effettivo a scadenza lordo del 3,59% (fonte Borsa Italiana). Vediamo come si posiziona il Btp Valore rispetto ad altri titoli obbligazionari con caratteristiche simili.
Il contesto di tassi elevati
Innanzitutto, è doveroso ricordare che l’aumento dei tassi di interesse di riferimento attuato nell’ultimo anno da parte delle banche centrali ha determinato un innalzamento generale dei rendimenti, rendendo nuovamente appetibili i titoli a reddito fisso.
Ricordiamo inoltre che chi acquista obbligazioni ha diritto al rimborso del capitale a scadenza più un interesse, che dipende dalle cedole periodiche offerte dal bond e può essere fisso o variabile al variare di determinati parametri (tassi, valute, inflazione, etc.).
I fattori che influiscono sul rendimento
Se le obbligazioni vengono detenute fino alla scadenza, il rischio è sostanzialmente limitato all’eventuale incapacità della controparte di rimborsare, parzialmente o totalmente, l’investimento. Dismettendo anticipatamente i bond, invece, si può incorrere in perdite del capitale causate dalle oscillazioni dei prezzi.
Il valore delle obbligazioni, infatti, può variare in base al contesto macroeconomico e in particolare si muove in direzione inversa rispetto ai rendimenti; pertanto, le aspettative di rialzo dei tassi da parte delle banche centrali fanno generalmente scendere il prezzo dei bond.
Il rendimento di un’obbligazione, ovvero il premio richiesto dall’investitore per acquistare il titolo, è condizionato anche da altri fattori come la scadenza (scadenze più lontane nel tempo corrispondono a rendimenti più elevati), il rating dell’emittente (più è affidabile, più diminuisce il rischio di controparte e minore è il premio richiesto) e la liquidità (titoli meno liquidi sono più difficili da dismettere, con più possibilità di perdite).
Il confronto tra Btp Valore e altri titoli di Stato europei
Nell’ambito dei titoli di Stato, è difficile trovare obbligazioni con un rendimento pari a quello del Btp Valore tra quelli con caratteristiche simili a livello di scadenza e di rating emittente.
Prendiamo ad esempio i bond con scadenza 4 anni emessi da Spagna e Portogallo, Paesi a cui Moody’s assegna un rating rispettivamente pari a Baa1 e Baa3 (anche l’Italia ha un giudizio Baa3). I titoli spagnoli (luglio 2027) rendono il 3,2% mentre quelli portoghesi (ottobre 2027) il 2,9% circa.
Anche scendendo sotto l’investment grade, ad esempio nel caso dei titoli di Stato della Grecia, con scadenza giugno 2028 (quindi anche superiore al Btp Valore), il rendimento è inferiore al 3,5%.
Chiaramente inferiori i rendimenti di Paesi come Germania e Francia, che hanno rating rispettivamente pari ad Aaa e Aa2; pertanto, offrono premi considerevolmente inferiori sulla scadenza a 4 anni (sotto il 3%).
Il paragone con i titoli corporate a rating elevato
Per trovare titoli obbligazionari che rendono più del Btp Valore, restando nell’ambito dell’investment grade, bisogna dunque investire su obbligazioni corporate.
Un’analisi del Sole 24 Ore, che ha preso in considerazione titoli non speculativi con scadenza compresa fra marzo e settembre 2027, ha messo in evidenza i bond più remunerativi; si tratta prevalentemente di aziende del settore bancario e provenienti da Paesi come Germania, Francia, Belgio e Austria, che hanno un merito creditizio migliore.
Ai primi posti si trovano i bond della banca tedesca Aareal Bank, con un rendimento del 6,76% e la società immobiliare francese Mercialys (6,3%). Fa eccezione, a livello geografico, un bond dell’istituto spagnolo Caja Rural de Navarra, che rende il 3,8% annuo, con scadenza aprile 2027.