Economia

Crescita, l’Eurozona accelera mentre l’Italia rallenta? Ecco perché

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Dopo che gli ultimi mesi hanno visto l’Italia correre e “giocare” a fare da capofila nell’Eurozona, ora potrebbe esserci un’inversione di marcia. Vediamo tutto nell’analisi dopo i dati sulle prospettive di crescita europee diffusi oggi dall’S&P Global Ratings.

L’accelerata dell’Eurozona

Secondo gli esperti di S&P, la disinflazione sta iniziando a spingere l’Eurozona fuori dalla stagnazione invernale. La solidità del mercato del lavoro, gli effetti delle misure fiscali e la prospettiva di ulteriori aumenti dei tassi portano le previsioni sul Pil per il 2023 allo 0,6% dallo 0,3%, mentre per il 2024 vengono marginalmente ridotte. La disinflazione dovrebbe iniziare a guadagnare velocità, anche se gli analisi non pensano che l’inflazione possa tornare all’obiettivo del 2% della banca centrale fino al 2025. In particolare, viene prevista una fase di crescita più forte e l’uscita dalla stagflazione nel secondo e terzo trimestre.

La frenata dell’Italia

L’Italia, invece, rischia di tornare a rincorrere gli altri Stati membri come spesso accadeva in passato. Stando a quanto rileva il report ‘Congiuntura Flash’ del Centro Studi Confindustria, la crescita nel Bel Paese si sta facendo più debole. Si continuano infatti ad accumulare segnali di indebolimento, specie per l’industria e le costruzioni. E inoltre, la discesa lenta dell’inflazione e i tassi ancora in aumento, non fanno che ridurre consumi e investimenti. Si segnalano difficoltà anche sull’export.  Nonostante tutto questo il +0,6% del Pil italiano nel 1° trimestre dovrebbe fruttare una crescita già acquisita di +0,9% nel 2023.

Come si determina la crescita

Ma come si fa a determinare la crescita e quali fattori incidono maggiormente? Il dato chiave è soprattutto uno: il Prodotto interno lordo (Pil). Una grandezza macroeconomica che misura il valore aggregato, a prezzi di mercato, di tutti i beni e i servizi finali prodotti sul territorio di un Paese in un dato periodo temporale. In questo prezioso “calderone” rientra praticamente tutto: consumi, investimenti, importazioni, esportazioni, attività produttive. Così il Pil racchiude in un dato la fotografia dell’andamento generale di un’economia: è quello che ha fatto scattare la recessione tecnica dell’Eurozona di recente, ed è lo stesso che ha rilanciato le prospettive di quest’area in ottica futura.