La seduta di borsa a New York si e’ aperta nel segno delle vendite, innescate da alcune preoccupazioni legate alla crisi dei mutui subprime nonche’ al nervosismo per l’attesa dell’intervento di Bernanke a Capitol Hill. Gli indici si stanno allontanando dai recenti massimi, per il Dow Jones e’ dunque improbabile un nuovo tentativo di superamento dei 14000 punti in giornata. Nei primi minuti di scambi l’indice industriale cede lo 0.40% a 13915, l’S&P500 lo 0.37% a 1543, il Nasdaq arretra dello 0.67% a 2694.
Alle 16:00 ora italiana il presidente della Federal Reserve iniziera’ un’audizione al Congresso (che proseguira’ nella giornata di domani) da cui dovrebbero emergere nuove indicazioni sullo stato dell’economia statunitense e sulle prospettive di politica monetaria. L’inflazione continua a rimanere il nemico n.1 della Banca Centrale, non dovrebbero dunque sorprendere alcuni riferimenti sul ferreo controllo della dinamica dei prezzi.
Con la crisi nel comparto finanziario innescata dalle insolvenze dei mutui subprime e le gravi difficolta’ che stanno minacciando il fallimento di due hedge funds gestiti dalla banca d’affari Bear Stearns ([[BSC]]), il capo della Fed potrebbe anche offrire una panoramica sul delicato tema e sulle conseguenze che potrebbero interessare gli altri settori. L’agenzia di rating Moody’s ha inoltre annunciato un possibile downgrade su alcuni asset venduti dalla stessa banca d’affari.
Intanto i primi dati giunti dal fronte macro hanno fatto ben poco per risollevare le quotazioni dei contratti. Nel mese di giugno i prezzi al consumo sono avanzati dello 0.2%, in misura leggermente superiore alle attese, rispettate le stime, invece, dalla versione core, anch’essa in rialzo dello 0.2%. Contrastati i dati immobiliari: i nuovi cantieri edili sono cresciuti in misura leggermente superiore al consensus ma le licenze di costruzione hanno subito una flessione del 7.5%, deludendo le stime.
Sul fronte societario, a contribuire alla debolezza dei listini e’ l’ultimo aggiornamento comunicato dal colosso dei chip Intel ([[INTC]]) i cui margini lordi del secondo trimestre si sono attestati a livelli piu’ bassi di quelli anticipati. Note poco incoraggianti anche dal gigante online Yahoo! ([[YHOO]]) che ha tagliato l’outlook sui risultati fiscali dell’intero anno.
Delusione dalla trimestrale del colosso farmaceutico Pfizer ([[PFE]]), caratterizzata da un utile per azione di 8 centesimi peggiore del consensus; migliore delle stime, invece, il bilancio di Altria ([[MO]]), a cui fa capo il produttore di tabacco Philip Morris.
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Sugli altri mercati, nel comparto energetico prosegue la corsa del petrolio. I futures con consegna agosto segnano un progresso di 27 centesimi a $74.29 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in leggero calo rispetto al dollaro: il cambio tra le due valute e’ a quota 1.3769. In lieve rialzo l’oro. I futures con consegna agosto vengono scambiati a $667.20 all’oncia (+$1.30). In rialzo, infine, i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 5.0490%.