Economia

L’ultima avventura di Indiana Jones non sfonda al botteghino

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Nel week-end a cavallo tra giugno e luglio ha debuttato al cinema Indiana Jones e il quadrante del destino: il film firmato da James Mangold ha incassato 2.008.595 euro. Un esordio leggermente meno convincente rispetto a quello statunitense. Complessivamente, andando a sommare anche i biglietti che sono stati staccati nel corso del primo giorno di programmazione, arriviamo ad un incasso complessivo pari a 2.388.057 euro.

Negli Usa, invece, nel corso dei primo week-end di programmazione ha fatto staccare qualcosa come 60 milioni di dollari di biglietti. Il buon andamento è destinato a continuare, dato che in America è appena cominciato il ponte del 4 luglio.

Gli incassi di Indiana Jones

A livello mondiale l’ultimo capitolo della saga di Indiana Jones ha raggiunto quota 130 milioni. Questo risultato è ritenuto più che soddisfacente per qualsiasi film che abbia debuttato al botteghino. Non però per Indiana Jones e il quadrante del destino, che è costato qualcosa come 300 milioni di dollari, da cui devono essere escluse le spese per la campagna di promozione. Solo per pubblicizzare il film alcuni esperti hanno quantificato una spesa pari a 90 milioni di dollari.

La saga di Indiana Jones, in estrema sintesi, costituisce uno dei motivi per i quali la Disney ha deciso di pagare qualcosa come 4 miliardi di dollari per acquista la Lucasfilm nel 2012. Poco prima di questa acquisizione – più esattamente quattro anni prima – Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo aveva incassato 272 milioni di dollari solo e soltanto nel primo fine settimana di programmazione nelle sale di tutto il mondo. Sostanzialmente il doppio di quanto incassato dal capitolo uscito quest’anno.

Negli Stati Uniti, al secondo posto tra i film più visti, c’è il film di animazione Spider-Man: Across the Spider-Verse, che è stato distribuito da Columbia Pictures. La nuova avventura dell’uomo ragno ha permesso di guadagnare 11 milioni e mezzo di dollari, portando i suoi incassi a quota 340 milioni dopo un mese dal suo debutto. Sempre negli Usa, al terzo posto c’è Elemental (targato Disney), che aggiunge 11,3 milioni di dollari a un incasso di 93,6 milioni di dollari in due settimane.

In Italia, Elemental è invece al secondo posto: nel nostro paese il film ha incassato 1,1 milioni di euro, registrando la miglior tenuta della top-ten. Segue The Flash con 2.442.300 euro e Spider-Man Across the Spider-Verse a quota 6.127.387 euro.

L’archeologo più famoso del mondo

Indiana Jones ha debuttato nel 1981: a 42 anni dal debutto cinematografico, è tempo di porsi qualche domanda sulla figura di questo archeologo. Le avventure del personaggio incarnato da Harrison Ford hanno, sostanzialmente, modificato la percezione che gli spettatori hanno dell’archeologia.

I film, infatti, hanno una visione molto disinibita dell’archeologia: Indiana Jones è sempre alla ricerca di artefatti leggendari e seducenti e deve combattere con una serie di nemici. Oltre a fare molte conquiste nel corso delle sue avventure.

Sicuramente quello di Indiana Jones non è il modello di cui l’archeologia aveva bisogno: dai film ne esce un’immagine divertente ed errata della disciplina, con dei metodi di scavo che sono a dir poco dubbi. Senza contare l’uso continuo delle armi e della frusta, che nulla hanno a che fare con la professione di archeologo, il cui lavoro è quello, nella maggior parte dei casi, di scavare all’interno degli archivi ed effettuare degli scavi molto controllati e precisi. Fatte queste premesse, comunque vada, gli archeologi evocano Indiana Jones con una certa tenerezza. Nel suo libro Vive in rovina, dedicata proprio alla professione dell’archeologo, la giornalista Marilyn Johnson ha scritto:

Ogni archeologo che ho intervistato ha menzionato Indiana Jones in una conversazione, spesso con affetto, come si farebbe con un temerario fratello maggiore.