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Bosnia: Privatizzazione delle linee aeree

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La Commissione per la ristrutturazione delle aziende pubbliche, guidata dal vice primo ministro serbo Djelic ha annunciato che entro la fine di luglio saranno definite le modalità di privatizzazione delle linee aere serbe (Jat). Le opzioni sono due: accordo di partnership strategica con un vettore estero e contestuale risanamento/ ristrutturazione, almeno parziale, della compagnia aerea serba. Oppure cessione in tempi brevi di una quota consistente della società. Ad oggi ci sono state manifestazioni esplicite di interesse da parte della russa Aeroflot e di Air India. Conferma di “studiare con attenzione” il dossier anche l’italiana Air One.
Aeroflot che è il candidato decisamente più quotato, propenderebbe per la prima soluzione (presa di partecipazione) anche se il vicedirettore del vettore russo Lev Kosljakov, avverte che prima occorre conoscere nel dettaglio le proposte del Governo di Belgrado. Mentre Air India, che con la compagnia serba ha già un accordo di collaborazione (addestramento e utilizzo piloti) prenderebbe per l’accordo di partnership. Obiettivo degli indiani, sarebbe di acquisire gli ‘slot’ della compagnia serba consolidando una base a Belgrado per operare sul mercato europeo e aggiungere un ulteriore collegamento in direzione Usa. Jat, che occupa 1.700 dipendenti, ha urgente bisogno di sostituire ed estendere l’attuale flotta composta da dieci Boeing 737-300, due 737-400 e quattro ATR 72-200. Età media: 20 anni. Anche perché a partire dal prossimo anno dovrà fare fronte a un’accresciuta concorrenza sulle rotte internazionali. Il Governo di Belgrado ha infatti accettato di aderire agli accordi di liberalizzazione (open sky) dello spazio aereo europeo. Inoltre i conti della Jat sono appesantiti da un basso livello di produttività, scarso tasso di utilizzazione della capacità disponibile, costi eccessivi con una rete ridondante di uffici esteri (una cinquantina) e di strutture e società ausiliarie. Queste almeno le rilevazione che emergono da una recente analisi realizzata da un pool di esperti internazionali (Innova Aviation Consulting a Gide Loyrette Nouel) per conto della Ifc (Banca Mondiale) secondo cui le perdite del gruppo negli ultimi tre anni (2004-2006) ammonterebbero a 54 milioni di dollari, anche se ufficialmente il 2006 si è chiuso con un utile di 3,8 milioni di euro. E’ in questo contesto che nasce la candidatura di Air One. L’impegno finanziario dell’operazione, secondo le prime valutazioni degli analisti è considerevole: circa 400 milioni di dollari per la ricapitalizzazione della società, a cui si aggiunge il risanamento di debiti pregressi per circa 200 milioni. Oggi, il valore del mercato del trasporto aereo in Serbia è valutato in 450-500 milioni di dollari anno a cui si aggiungono 250 milioni nelle attività di servizio correlate.