Tesla: patto con produttori auto EV cinesi per stop a guerra prezzi
Tesla e i principali produttori di auto elettriche in Cina si sono impegnati a mantenere una concorrenza leale e a evitare una guerra dei prezzi.
In una cerimonia tenutasi al China Auto Forum di Shanghai, i dirigenti di 16 aziende si sono incontrati per accordarsi su alcune linee guida. Tra le aziende partecipanti vi erano BYD, Nio, Xpeng, Geely e Chery Automobile, oltre a Tesla, unico marchio straniero presente.
La casa automobilistica guidata da Elon Musk ha iniziato a tagliare i prezzi in Cina alla fine dello scorso anno. Questa mossa ha spinto altri marchi importanti a varare forti sconti all’inizio del 2023, a causa del rallentamento delle vendite.
La domanda debole in Cina è in parte dovuta all’eredità della pandemia di Covid e anche alle aspettative che i prezzi delle auto sarebbero continuati a diminuire. L’eccesso di scorte di magazzino che ne è derivato ha aperto la strada agli sconti e ha accentuato le preoccupazioni del governo, che è attualmente impegnato in una campagna per promuovere l’adozione di auto elettriche nelle aree rurali, nell’ambito delle misure volte a stimolare l’industria automobilistica e i consumi.
Breaking news
Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.