Wall Street apre in rosso dopo dati su occupazione
Avvio in calo per Wall Street, dopo i dati forti sul mercato del lavoro. Il Nasdaq arretra dell’1,2% e l’S&P500 dell’1,1%, mentre il Dow Jones cede l’1%.
Prima dell’apertura è stato diffuso il report ADP sull’occupazione del settore privato degli Usa, che ha evidenziato la creazione di 497 mila impieghi a giugno. Si tratta del valore massimo da febbraio 2022, nettamente superiore alle attese degli analisti (225 mila) e alla rilevazione di maggio (267 mila).
Le richieste di sussidi di disoccupazione, invece, sono aumentate a 248 migliaia, rispetto alle 245 mila attese dagli analisti e alle 236 mila della settimana precedente.
Gli investitori attendono il job report di domani per una valutazione completa dello stato di salute del mercato del lavoro a stelle e strisce, la cui solidità potrebbe indurre la Fed ad alzare ancora i tassi per contrastare l’inflazione.
Ieri le minute della banca centrale hanno mostrato una divergenza di opinioni tra i responsabili di politica monetaria, alcuni dei quali erano favorevoli ad aumentare il costo del denaro anche a giugno. In uscita oggi anche le aperture di posizioni lavorative JOLTS e l’indice ISM servizi.
Nel frattempo, Janet Yellen, Segretario al Tesoro statunitense, è atterrata a Pechino per tentare di conciliare i rapporti fra le due maggiori economie mondiali, inaspriti negli ultimi giorni da nuove sanzioni nell’industria dei chip.
Rendimenti in forte aumento sull’obbligazionario, con il Treasury biennale al 5,05% e il decennale al 4,03%. Sul Forex, euro/dollaro in leggero rialzo a 1,088 e dollaro/yen a 144,2. Petrolio Wti in flessione a 71,6 dollari al barile.
Breaking news
Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.