Manfredi Lefebvre e il Casinò de La Vallée: un volutamente lungo e intricato caso giudiziario
Nella lunga contesa con il Casino di St Vincent, iniziata nel 1994, ancora un risultato positivo per Lefebvre. La Corte di Cassazione rimanda la causa al Tribunale di Appello di Torino con udienza a novembre 2023 per definire l’ammontare del risarcimento del danno a favore della società di Lefebvre sia per le penali che per la tardiva restituzione dei beni che costituivano l’azienda casa di gioco. La richiesta della società di Lefebvre è di 43 mil di euro.
Il Contratto e l’Insorgere della Contesa tra Manfredi Lefebvre e la Regione
Nel 1994 al termine del contratto annuale per il trasferimento del casinò dai Lefebvre alla Regione, la regione Valle d’Aosta, in una mossa che avrebbe innescato una lunga e complicata battaglia legale, non restituì i materiali in affitto e cessò di pagare il canone. Di fronte a questa situazione, il Gruppo Lefebvre, attraverso la sua entità SITAV, decise di rivolgersi alla giustizia. La Corte di Appello di Torino, in una sentenza successivamente confermata in Cassazione, stabilì che il Casinò de La Vallée in gestione straordinaria si era indebitamente appropriato della banca dati per la gestione del casinò condannando così la società, ora gestita dalla Regione Valle d’Aosta, a versare oltre 3,5 milioni di euro al Gruppo Lefebvre.
Nonostante la sentenza, Casinò de La Vallée in gestione straordinaria continuò a non pagare i corrispettivi e le penali relativi alla locazione, per un ammontare complessivo che il gruppo Lefebvre quantifica nell’importo di circa 43 milioni di euro.
Nel 2020, la Corte d’Appello di Torino ha accolto parzialmente la richiesta risarcitoria del Gruppo Lefebvre, riconoscendogli l’importo di soli 212.500 euro imponendo così un nuovo ricorso in cassazione. Finalmente, nel 2023 la Corte di Cassazione per la seconda volta ha accolto i ricorsi del Gruppo Lefebvre rinviando alla Corte di Appello di Torino, in diversa composizione, la rideterminazione delle somme dovute sia per i canoni che per le penali.
La Denuncia Penale e il Danno Reputazionale: Una Mossa Strategica Contro Manfredi Lefebvre?
Mentre il Gruppo Lefebvre era impegnato nel tentativo di ottenere il pagamento di quanto dovuto, la Regione Valle d’Aosta presentò una denuncia penale contro gli esponenti del gruppo, tra cui Manfredi Lefebvre. Questa accusa, si fondava sul fatto che la vendita dell’ex hotel Billia avrebbe dovuto essere assoggettata a registro e non a Imposta sul valore aggiunto, implicando la conseguente frode ed evasione fiscale. Questa denuncia, del tutto estranea alla causa civile era infondata e aveva natura chiaramente strumentale ma attirò molta attenzione da parte della stampa locale, nazionale ed internazionale, determinando un grave danno alla reputazione per il Gruppo Lefebvre e per Manfredi Lefebvre stesso.
Le Archiviazioni e il Danno Reputazionale: La Lunga Battaglia di Manfredi Lefebvre
Il Tribunale di Roma e non poteva essere diversamente ha archiviato tutte le accuse contro Manfredi Lefebvre, ma, come spesso capita, nessuno ha ripreso la notizia della archiviazione. Così, nonostante l’archiviazione delle accuse è continuata la risonanza data alla pendenza di denunce, in realtà, da tempo definitivamente archiviate.
In conclusione, non ci sono denunce penali pendenti nei confronti di Manfredi Lefebvre e i debiti della Regione Valle d’Aosta non sono ancora stati pagati. Le cicatrici della gogna mediatica e del danno reputazionale intanto continuano ad apparire come attuali sui siti on line e rimangono un promemoria del lungo e tortuoso percorso che Manfredi Lefebvre e il suo gruppo hanno dovuto e devono percorrere per difendere il loro buon nome e la correttezza del loro operato.