Economia

Chi perderà il reddito di cittadinanza ad agosto

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Il reddito di cittadinanza è alle battute finali. La Legge di Bilancio 2023 ha previsto che il sussidio venga erogato per un periodo massimo di sette mesi nel 2023. A partire dal 2024, invece, la misura verrà abolita definitivamente e lascerà completamente il posto all’assegno di inclusione.

Il reddito di cittadinanza non cambierà solo e soltanto il nome: per ottenere la nuova misura i potenziali beneficiari devono rispondere a determinati requisiti che, in alcuni casi, risultano essere più stringenti che in passato.

Ma cerchiamo di capire quali sono le novità e chi verrà escluso dal reddito di cittadinanza a partire da agosto.

Quando verrà tolto il reddito di cittadinanza

L’articolo 1, comma 313, della Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una serie di importanti novità nelle misure a sostegno delle famiglie più deboli, economicamente parlando. Nel 2023 il reddito di cittadinanza viene riconosciuto per un limite massimo di sette mesi. A dare delle indicazioni precise e ben dettagliate sui soggetti che possono fruire del sussidio nel 2023 – per un limite massimo di sette mesi – è la relazione illustrativa al Disegno di Legge di Bilancio, con la quale è stata introdotta una

disciplina temporanea, nelle more di un’organica riforma delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva, volta a revisionare l’attuale impianto della misura reddito di cittadinanza nei confronti dei beneficiari in età lavorativa (cd. occupabili) in modo da evitare un effetto disincentivante al lavoro.

Il reddito di cittadinanza non verrà ridotto nel caso in cui all’interno del nucleo familiare siano presenti:

  • delle persone con disabilità ai fini Isee;
  • dei minorenni;
  • delle persone che abbiano compiuto almeno sessant’anni.

Nel caso in cui i percettori dovessero rientrare in una delle casistiche che abbiamo appena visto, il reddito di cittadinanza continuerà ad essere erogato con la durata ordinaria – non più di diciotto mesi – sempre e comunque non oltre il 31 dicembre 2023.

Un’importante novità è stata introdotta attraverso il Decreto Lavoro 2023, con il quale è stato aggiunto che il limite dei sette mesi non deve essere applicato ai percettori del reddito di cittadinanza che, prima della scadenza dei sette mesi, siano stati presi in carico dai servizi sociali, in quanto non risultano essere attivabili al lavoro.

Chi sono gli occupabili che perderanno il reddito di cittadinanza

Per comprendere meglio quali siano i soggetti a rischio perdita del reddito di cittadinanza è necessario comprendere chi siano i soggetti occupabili. Con questo termine vengono definite le persone che hanno un’età compresa tra i 18 ed i 59 anni e vivono all’interno di un nucleo familiare nel quale non ci sono dei minori, non sia presenti degli over 60 o dei disabili. gli occupabili dovranno seguire un corso di formazione o riqualificazione professionale della durata di sei mesi.

Quanti sono potenzialmente gli occupabili? La relazione tecnica alla Legge di Bilancio ha stimato che in Italia sono presenti almeno 400mila famiglie composte unicamente da persone occupabili. E che quindi, in estrema sintesi, sono soggette a perdere il reddito di cittadinanza dopo i famosi sette mesi.

I nuovi importi del reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza cambia completamente volto. Il nuovo esecutivo non ha cambiato unicamente il nome del famoso sussidio, ma ne ha cambiato anche gli importi.

Partiamo dall’assegno di inclusione, che è riservato alle famiglie più fragili. Il contributo ammonta a 6.000 euro l’anno e debutterà il 1° gennaio 2024. Questa misura andrà a sostituire completamente il reddito di cittadinanza così come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Ma vediamone le caratteristiche principali:

  • il sussidio potrà essere richiesto dai nuclei familiari al cui interno sono presenti dei disabili, dei minorenni o delle persone con più di 60 anni;
  • l’importo dell’assegno di inclusione è pari a 500 euro al mese, a cui si può aggiungere un contributo per l’affitto pari a 280 euro al mese e fino a 3.360 euro all’anno. Il contributo può attivare fino a 630 euro al mese nel caso in cui il nucleo familiare sia composto esclusivamente da over 67 e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza. in questo caso il contributo per l’affitto scende a 150 euro al mese.

Gli importi risultano essere differenti nel caso in cui i soggetti che percepiscono il contributo partecipano a dei programmi formativi o a dei progetti utili alla collettività. In questo caso il contributo risulta essere pari a 350 euro per un massimo di dodici mensilità. In questo caso il diretto interessato, ogni novanta giorni, è tenuto a confermare – anche in via telematica – la partecipazione alle attività formative o lavorative: la mancanza di questa conferma fa perdere il diritto al contributo.

Le sanzioni previste per chi cercherà di prendere il reddito di cittadinanza senza requisiti

L’inosservanza delle norme relative al reddito di cittadinanza comporta l’applicazione di una serie di sanzione. Ad inasprire le sanzioni ci ha pensato il Decreto Lavoro, che ha previsto:

  • la reclusione da due a sei anni, in caso di dichiarazione false nella richiesta dell’assegno di inclusione;
  • la reclusione da uno a tre anni, nel caso in cui non dovessero essere comunicate eventuali variazioni sul reddito o sul patrimonio.