Cresce del 7,1 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il prezzo delle case in settanta città cinesi di medie e grosse dimensioni a fine giugno. Un aumento in linea con la crescita anno su anno, che si aggira intorno al 7,4 per cento. A rivelarlo è l’Ufficio nazionale di Statistica assieme alla Commissione nazionale per lo Sviluppo e le Riforme, in una ricerca che include anche le città di Pechino, Shanghai, Tianjin, Shenzhen e Guangzhou.
In particolare, i prezzi delle case a basso prezzo sono cresciuti dell’1,4 per cento e i prezzi delle case di lusso sono saliti dell’8,5 per cento. Città come Beihai, Pechino, Shanghai, Nanchino e Shijiazhuang hanno riportato aumenti dei prezzi più alti della media, secondo la Commissione. Soprattutto a Beihai, dove i prezzi delle case sono saliti del 15,5 per cento e a Shenzhen, dove sono saliti del 13,9 per cento. Nelle città scelte per l’indagine il prezzo delle case di seconda mano è salito del 7,8 per cento lo scorso mese, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Secondo l’Ufficio nazionale di Statistica, gli investimenti in proprietà immobiliari in Cina sono saliti del 28,5 per cento rispetto allo scorso anno, raggiungendo quota 988,7 miliardi di yuan, ovvero circa 130 miliardi di dollari, nella prima metà del 2007.
Gli analisti attribuiscono la crescita degli investimenti all’esplosione della domanda, a un’eccessiva liquidità e a una robusta impennata dei prezzi delle case. Durante il periodo del boom degli investimenti, spiegano gli analisti, i prestiti bancari sono cresciuti del 25,9 per cento su base annua, i self-raised funds per le imprese sono saliti del 28,4 per cento e i foreign founds sono cresciuti del 68,7 per cento.
L’ufficio nazionale di Statistica ha poi annunciato la scorsa settimana che “l’indice climate” degli investimenti immobiliari ha raggiunto quota 103,63 punti, 0,31 punti in più rispetto a maggio scorso e 0,7 punti in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Intanto l’analisi dell’Ufficio Studi Kìron, Gruppo Tecnocasa, mette in evidenza che il credito ipotecario destinato alle famiglie per l’acquisto di abitazioni in Italia subisce la prima battuta d’arresto dopo quasi sei anni di crescita delle erogazioni. Secondo le indicazioni della Banca d’Italia relative al primo trimestre 2007 rispetto allo stesso trimestre del 2006 le erogazioni presentano una leggera flessione: meno 1,6 per cento. La peculiarità di tale valore sta nel fatto che non si registrano tassi di crescita negativi dal settembre 2001. Il valore dei flussi erogati ha raggiunto la cifra di 14,2 miliardi di euro nel primo trimestre 2007.
Analizzando sempre il primo semestre del 2007, per quanto riguarda i valori relativi alle macroaree, l’Italia Centrale e quella Nord-Orientale hanno fatto registrare la maggiore crescita: più 1,6 per cento per entrambe rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. L’Italia meridionale ha fatto registrare una crescita pari a zero, mentre si notano dei tassi di crescita negativi nell’Italia Nord-Occidentale (meno 5,2 per cento) e nell’Italia Insulare (meno 6,1 per cento).