Regno Unito: crescita inflazione rallenta in modo significativo a giugno, core fa dietrofront da record 31 anni di maggio
La crescita dell’inflazione rallenta anche nel Regno Unito.
Nel mese di giugno, l’inflazione UK misurata dall’indice CPI (indice dei prezzi al consumo) è salita su base annua del 7,9%, decisamente al di sotto rispetto al +8,2% atteso dal consensus degli analisti intervistati da Reuters, e molto al di sotto anche rispetto al +8,7% di maggio.
Su base mensile, il trend dell’inflazione headline è stato di un rialzo dello 0,1%, al di sotto del +0,4% previsto dal consensus.
L’inflazione core del Regno Unito – che esclude le componenti più volatili, rappresentate dai prezzi dei beni energetici, alimentari e tabacco – è avanzata invece su base annua del 6,9%, sempre molto alta, ma in calo rispetto al record degli ultimi 31 anni testato a maggio, quando era volata del 7,1%.
Il rapporto sterlina-dollaro GBP-USD è in calo dello 0,5% a 1,2965 dagli 1,3030 precedenti la pubblicazione dei numeri relativi all’inflazione UK.
Breaking news
A settembre, l’indice Pmi del settore manifatturiero dell’Eurozona è sceso a 44,8 punti, segnando il livello più basso degli ultimi 9 mesi. Anche l’indice composito della produzione è diminuito, passando da 51 a 48,9 punti, tornando in territorio di contrazione. L’indice Pmi dei servizi è calato a 50,5 punti. Secondo Cyrus de la Rubia di Hcob, l’Eurozona si avvia verso la stagnazione economica.
L’Istat ha rivisto al ribasso la crescita del Pil per il 2023, ora stimata allo 0,7%. I dati aggiornati mostrano anche una crescita del Pil del 4,7% nel 2022 e dell’8,9% nel 2021.
I prezzi dell’oro nei mercati asiatici continuano a salire, stabilendo nuovi record. Le quotazioni spot hanno raggiunto i 2.631,19 dollari, mentre i future sono arrivati a 2.655,80 dollari, superando la soglia dei 2.600 dollari l’oncia. Questa crescita è sostenuta dalla riduzione dei tassi d’interesse negli Stati Uniti e da diversi fattori geopolitici ed economici.
A settembre, l’economia del settore privato tedesco ha registrato una contrazione più profonda, secondo l’indagine Hcob Pmi ‘flash’ di S&P Global. L’indice Hcob Flash Germany Composite Pmi Output è sceso a 47,2, il valore più basso da febbraio, indicando un marcato calo della produzione di beni e servizi.