Si parla spesso di merito e meritocrazia in Italia, ma la messa in pratica ancora latita. A livello europeo, siamo saldamente fanalino di coda su questo fronte. Lo conferma l’ottava edizione del Meritometro, la classifica che fotografa lo stato del merito in Europa, stilata dal Forum della Meritocrazia in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano.
Ma quanto è diffuso il merito nelle organizzazioni? Per rispondere a questa domanda, il Forum della Meritocrazia, con il supporto di un pool di esperti di management, ha elaborato un valido strumento che aiuta le imprese a sapere a che punto sono e, soprattutto, a migliorare le proprie performance meritocratiche: il Meritorg.
Cos’è il Meritorg
Il Meritorg, il cui nome deriva appunto dalla crasi tra merito e organizzazione, è il primo strumento ideato in Italia per mappare, monitorare e misurare il merito nelle imprese. L’impianto scientifico e metodologico dello strumento è mutuato dal Meritometro. I 5 pilastri del merito in azienda per il Meritorg sono:
- pari opportunità: opportunità di accesso e crescita professionale per donne e giovani;
- qualità e sviluppo del capitale umano: impegno nella crescita delle competenze del personale;
- attrattività per i talenti: capacità di attrarre e ritenere i migliori talenti;
- performance e carriera: meccanismi di incentivazione e carriera;
- regole e trasparenza: esplicitazione e rispetto delle procedure e delle regole aziendali.
“E’ l’unico strumento che, utilizzando esclusivamente dati aziendali, si focalizza sul merito in modo oggettivo e non soggettivo”, spiega Giorgio Neglia, responsabile scientifico del Meritorg e Consigliere del Forum della Meritocrazia.
Come funziona il Meritorg
Il processo si avvia con la raccolta, a cura dell’azienda, dei dati riferiti ai diversi pilastri. Il dataset e le informazioni acquisite durante colloqui con il management aziendale sono poi elaborati dal Forum che, attraverso un apposito algoritmo, effettua un assessment, restituendo all’organizzazione una serie di risultati che comprendono un indicatore di sintesi complessivo e indicatori di sintesi per ogni pilastro, espressi su scala da 1 a 100.
L’impresa può utilizzare questi risultati per capire a che punto è nell’applicazione del merito e per monitorare l’evoluzione delle proprie performance nel tempo. I risultati sono illustrati in un rapporto finale predisposto dal Forum, ad uso esclusivo dell’azienda, che contiene commenti e proposte su punti di forza, di debolezza e aree di miglioramento. La durata complessiva dell’iter di valutazione è di circa 2 mesi. Per quanto concerne i risultati fino ad oggi osservati, a livello aggregato, Neglia racconta:
“Tra i pilastri con punteggi maggiori svetta ‘performance e carriera’, sia perché sempre più spesso i contratti prevedono l’Mbo (bonus o premi aziendali basati sui risultati, ndr) per premiare il merito, sia perché la valorizzazione del merito attraverso l’incentivazione economica fa oramai parte integrante della cultura aziendale, specie nelle aziende di medio-grandi dimensioni. Le ‘pari opportunità’ e ‘attrattività per i talenti’ sono, invece, i pilastri sui quali c’è più da investire, specie in questo periodo di grandi dimissioni e quiet quitting“
Il Meritorg è stato validato da due ricerche condotte a livello nazionale rivolte a migliaia di dirigenti industriali e dei servizi nelle quali i manager hanno valutato la bontà degli indicatori selezionati dal Forum per descrivere e misurare il merito in azienda. Inoltre, lo strumento è stato testato in primarie aziende nazionali e internazionali di grandi e medie dimensioni, di diversi settori, tra cui Sanofi, Metropolitane Milanesi, Bonprix e Allianz Partners.
L’esperienza di Allianz Partners
Paola Corna Pellegrini, ex ceo di Allianz Partners Italia, vicepresidente del Forum della Meritocrazia, presidente del Winning Women Institute oltre che di Aiceo (Associazione Italiana Ceo), ricorda così la fase di test di Meritorg in Allianz Partners:
“Il Meritometro dimostra anno dopo anno che l’Italia è fanalino di coda con un largo distacco tra i 12 paesi fondatori dell’Europa unita. E’ quindi importante che ciascuno faccia la sua parte per migliorare questa situazione. Ecco perché quando ero ceo di Allianz Partners Italia ho deciso di testare il modello del Meritorg, sapendo che il nostro gruppo era già molto avanzato sul tema della meritocrazia, avendo sviluppato addirittura un indice di misurazione sul percepito dei collaboratori a tale riguardo, denominato Inclusive Meritocracy Index, su cui tutti i manager venivano valutati a livello mondiale.
Il risultato estremamente positivo dell’audit sulla base delle misurazioni oggettive dei dati attraverso il Meritorg, ha confermato la validità delle politiche di gestione delle risorse umane della nostra azienda, dandoci evidenza di molti aspetti positivi supportati dai numeri, da poter comunicare sia all’interno che all’esterno, contribuendo a ulteriormente migliorare la reputazione dell’azienda. E’ stata anche l’occasione per identificare le aree di miglioramento su cui investire nel futuro, perché è proprio vero che se non si misura non si migliora”.
Neglia conclude:
“Un’azienda meritocratica è più attrattiva sia per nuovi talenti, sia per far restare i preesistenti. Inoltre, molti studi dimostrano che le aziende che investono in formazione e attrattività dei talenti sono più profittevoli e durevoli nel tempo. Il merito, quindi, non solo è opportuno, ma conviene“.