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Credit Agricole punta sugli investimenti green

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Crèdit Agricole Italia ha investito 170 mila euro in Ener2Crowd, piattaforma di lending crowdfunding nata per finanziare iniziative e imprese impegnate nella lotta al cambiamento climatico e nella transizione energetica. L’investimento della banca francese rientra in un aumento di capitale da 1,2 milioni di euro da parte della società benefit proprietaria della piattaforma.

Perchè Credit Agricole ha investito in Ener2Crowd

Giorgio Mottironi, chief strategy officer e cofondatore di Ener2Crowd, chief analyst del GreenVestingForum (il forum della finanza alternativa verde), nonché special assistant del segretario generale per gli affari ambientali e scientifici dell’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali (Woir), spiega:

“L’ingresso di Crédit Agricole Italia nel nostro capitale sociale mette in luce il valore della nostra missione, che ci vede fin dalla nostra nascita impegnati nel realizzare il nostro principio fondante dell’accessibilità democratica finalizzato alla costruzione di un futuro sostenibile.

Chi è Ener2Crowd

Fondata nel 2018 da Niccolò Sovico, Giorgio Mottironi, Paolo Baldinelli e Sergio Pedolazzi, Ener2Crowd è operativa dal 2020. La società ha chiuso due aumenti di capitale da allora: un round pre-seed da oltre 257 mila euro, raccolto tramite una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma italiana Opstart. Nel gennaio 2023 Ener2Crowd ha chiuso un round seed da 1 milione di euro.

Ha sede a Le Village by CA Milano, uno degli ecosistemi aperti e inclusivi creati da Crédit Agricole in tutto il mondo a partire dal 2014, in cui giovani aziende sono accompagnate nella loro crescita grazie a programmi di accelerazione e open innovation. In Italia sono presenti 3 Village (Milano, Parma e Padova), che attraverso la loro rete contribuiscono ad accelerare più di 150 startup.

Da quest’anno Ener2Crowd è attiva anche in Spagna e intende aprire in altri paesi europei (uno all’anno). Ener2Crowd sta collaborando con colossi dell’energia come Enel Green Power, EDP Renewables e Falck Renewables. Nel giugno 2023 la piattaforma di lending crowdfunding ha lanciato il suo primo fondo d’investimento diffuso nelle rinovabili.

Dal lancio, Ener2Crowd ha finanziato oltre 87 progetti Esg, per una raccolta di oltre 20 milioni di euro da oltre 10 mila iscritti e oltre 4 mila investitori. Punta a raccogliere entro il 2024 100 milioni di euro, da investire in progetti di finanza alternativi green. Il ceo Sovico ha spiegato:

“Vogliamo così rafforzare ulteriormente la nostra immagine (e sostanza) di movimento finanziario di matrice sociale che ci rende di fatto il più grande fondo di investimento diffuso nella transizione energetica oggi presente in Italia”.

Il lending crowdfunding in Italia

Al 30 giugno 2023 risultavano attive in Italia 4 piattaforme di lending crowdfunding destinate a finanziare persone fisiche (consumer, 2 in meno rispetto allo scorso anno), 10 dedicate alle imprese (business, nessuna new entry) e 17 specializzate nel real estate, cioè 31 in totale.

Per quanto concerne le piattaforme consumer, la raccolta negli ultimi 12 mesi è stata pari a 24,76 milioni di euro per le piattaforme consumer, con un totale cumulato nel tempo di 213,58 milioni. La maggiore piattaforma italiana consumer è Prestiamoci, con una raccolta annuale di 24 milioni di euro.

Le piattaforme nel comparto business aggiungono una raccolta nell’ultimo anno di 39,36 milioni di euro, raggiungendo un cumulato di 69,38 milioni. Le maggiori piattaforme sono Re-Lender, Ener2Crowd ed Evenfi. Il tasso di interesse medio annuale offerto è salito nel primo semestre 2023 all’8,56%, contro il 7,71% del 2022.

Infine, le piattaforme immobiliari hanno raccolto altri 115,79 milioni di euro, salendo così a un totale di 267,6 milioni. Le maggiori sono Recrowd (57,3 milioni nell’ultimo anno, 86,7 in totale) e Rendimento Etico (20,5, 75,3 in tutto).

Il crowdfunding in Italia

In generale, il crowdfunding in Italia (lending, equity e real estate crowdfunding) nell’ultimo anno ha raccolto meno che un anno fa: 343,79 milioni (-1%). Colpa del minor numero di portali autorizzati e dell’entrata in vigore del nuovo regolamento del settore. Lo rileva l’ottavo rapporto italiano sul crowdinvesting, realizzato dall’Osservatorio omonimo della School of Management del Politecnico di Milano e presentato il 20 luglio scorso. Giancarlo Giudici, direttore scientifico dell’Osservatorio Crowdinvesting, ha commentato:

“Siamo a un punto di svolta nel panorama dell’industria nazionale dell’equity e lending crowdfunding. Il primo motivo è che siamo ormai alla vigilia della piena entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo ECSP e le piattaforme stanno lavorando per ottenere le necessarie autorizzazioni entro la data fatidica del 10 novembre. All’orizzonte c’è la possibilità di operare in un mercato unico, con importanti novità che riguardano sia la raccolta di capitale di rischio (non più limitata alle pmi), sia i prestiti (con nuovi adempimenti su trasparenza, marketing delle offerte e informativa per gli investitori). Il secondo motivo è che per la prima volta registriamo un segno negativo, seppure modesto (-1%) nella raccolta annuale dell’industria. Soffrono l’equity crowdfunding dei portali non immobiliari e i collocamenti di minibond, soprattutto nel primo semestre 2023. Invece, hanno contribuito a sostenere il mercato i progetti immobiliari, in particolare nel mondo lending”.

“Il nuovo scenario darà la possibilità di operare in un unico mercato che avrà dei significativi cambiamenti che riguarderanno sia i prestiti, sia la raccolta di capitale di rischio, non più limitata solamente alle piccole e medie imprese”, conclude Luca Bonati, dottore commercialista, revisore legale e Partner dello Studio Bonati.