Banca Etica e l’iniziativa mutui. Gabrielli: “Doveroso aiutare i clienti con tassi variabili”
Nazzareno Gabrielli, Direttore Generale di Banca Etica, spiega in un’intervista a Wall Street Italia le misure varate dall’istituto in favore dei clienti con mutuo a tasso variabile.
Banca Etica, di nome e di fatto. Si potrebbe riassumere così, con questo ‘gioco di parole’, la misura varata dall’istituto in favore dei clienti con mutui a tassi variabili, in un momento in cui la stretta monetaria della Banca centrale europea (BCE) non sembra placarsi e continua a pesare come un macigno sui bilanci di quelle famiglie che hanno sottoscritto un mutuo a tasso fisso per l’acquisto della casa.
Ne abbiamo parlato con Nazzareno Gabrielli, Direttore Generale di Banca Etica, che ci ha spiegato le motivazioni di questa iniziativa e ha fornito un commento alle scelte dell’istituto di Francoforte e alle risposte che dovrebbero arrivare all’indirizzo del settore creditizio.
Com’è scaturita l’idea di intervenire sui mutui a tasso variabile, in favore dei vostri clienti?
Con gli aumenti dei tassi di interesse decisi dalla BCE le persone e le famiglie che avevano sottoscritto mutui a tassi variabili si stanno trovando a fronteggiare aumenti importanti delle rate da pagare. Contestualmente le banche stanno realizzando maggiori profitti grazie alla dinamica dei tassi.
Noi ci concepiamo al servizio della società civile e dell’economia. Siamo una banca etica, cooperativa e mutualistica: ci è sembrato doveroso mettere in campo una misura redistributiva per alleggerire le rate dei clienti con mutuo a tasso variabile, con un’attenzione particolare alle persone con ISEE più basso.
Concretamente il sostegno economico si tradurrà in una riduzione transitoria dello spread del tasso variabile con scadenza fissata dopo nove mensilità (salvo eventuale prolungamento), e la sua assegnazione risponderà a criteri di proporzionalità in modo da favorire persone e nuclei con i redditi più bassi.
Inoltre, la misura prevede una riduzione raddoppiata dello spread per le persone socie di Banca Etica, valorizzando così il principio di mutualità che sta alla base della forma cooperativa di Banca Etica. Per realizzare questa iniziativa abbiamo stanziato una cifra pari al 10% dell’utile registrato da Banca Etica lo scorso anno, con un’attenzione alla salvaguardia dei fattori di solidità della banca.
Qual è l’importanza anche sociale di un’iniziativa come quella da voi lanciata?
Prima di tutto vogliamo dare un sostegno concreto alla nostra clientela. Ci piacerebbe anche poter “ispirare” il sistema bancario con questo nostro approccio. Se anche altre banche adottassero misure simili l’impatto sarebbe naturalmente molto maggiore.
Quando Banca Etica è nata 25 anni fa eravamo gli unici a escludere esplicitamente e categoricamente i finanziamenti alle armi o alle fonti fossili: oggi l’intero sistema bancario si interroga su questi temi e sta adottando policy almeno di riduzione dei danni. Siamo fiduciosi nella nostra capacità di ispirare cambiamenti positivi nella finanza.
La BCE fa bene a proseguire coi rialzi dei tassi o può valutare alternative per battere l’inflazione?
La BCE ha la responsabilità di governare la politica monetaria dell’Europa con i vincoli statutari che le sono stati dati dagli organismi politici rappresentativi. Ha un mandato peculiare diverso – ad esempio – di quello assegnato alla FED.
È difficile e forse presuntuoso dire se fa bene o meno, certo è che il sistema bancario deve assumersi l’onere di gestire al meglio le conseguenze delle scelte che vengono fatte dalla BCE.
E deve farlo con l’ottica di realizzare un servizio alla collettività e all’economia sana e virtuosa, affinché si possa generare – come sistema – valore non solo economico ma anche sociale ed ambientale. Questo è quello che Banca Etica si impegna a fare, nel pieno rispetto dei vincoli normativi per garantire un sistema finanziario giusto, stabile e solido, nel tempo e nelle diverse situazioni.