Saipem: nel 2023 ritorno all’utile, in aumento ricavi e nuovi ordini
Titolo in calo oggi per Saipem, il giorno dopo la pubblicazione dei conti. Al momento sul Ftse Mib Saipem segna una flessione dello 0,75%.
Il 2023 segna un periodo positivo per Saipem, con un ritorno all’utile e un aumento significativo dei ricavi. Alessandro Puliti, il leader della società, ha confermato che Saipem ha chiuso i conti al 30 giugno con ricavi di 5,3 miliardi di euro. Questo rappresenta un incremento del 28% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Saipem ha visto anche un aumento dell’ebitda adjusted, con 410 milioni di euro, in crescita del 56%. Il risultato netto si è rivelato positivo con 40 milioni di euro, contrapponendosi alla perdita di 130 milioni di euro del primo semestre 2022. Questi risultati hanno rispecchiato le previsioni degli analisti.
Nello stesso periodo, Saipem ha acquisito nuovi ordini per un valore di 6,7 miliardi di euro, con un aumento del 58% rispetto allo stesso periodo del 2022. Oltre l’80% di questi nuovi ordini sono stati realizzati nei settori offshore (E&C e Drilling). Di conseguenza, il portafoglio ordini consolidato di Saipem è cresciuto di oltre un miliardo di euro rispetto al 31 dicembre 2022.
Breaking news
A luglio 2024, il saldo del conto corrente della bilancia dei pagamenti è positivo per 5,371 miliardi di euro, secondo Bankitalia. Tuttavia, si registra un calo rispetto allo stesso mese del 2023. Anche il conto finanziario mostra un saldo positivo, ma inferiore rispetto all’anno precedente.
Banca Ifis ha acquisito il 25% di The Street, società che gestisce l’hub culturale Treviso Arts District. L’operazione rientra nella strategia della banca di supportare attività culturali e sociali nel Nordest d’Italia, affiancando i fondatori Alessandro e Mauro Benetton, e Davide Vanin.
L’indice Hang Seng di Hong Kong ha registrato un significativo aumento del 2%, spinto dalle aspettative di un prossimo taglio dei tassi da parte della Banca centrale cinese. Anche le borse della Cina continentale hanno chiuso in positivo, con l’indice composito di Shanghai in crescita dello 0,7% e quello di Shenzhen dell’1,6%.
La Norges Bank ha annunciato che manterrà il tasso di riferimento al 4,5% fino alla fine dell’anno. Questa decisione è stata presa nonostante la diminuzione dell’inflazione, poiché l’inflazione di fondo rimane alta e si prevede che l’aumento dei costi aziendali e la svalutazione della corona freneranno ulteriormente la disinflazione.
