Come ogni estate il prezzo della benzina e del gasolio prendono il volo. Su diverse autostrade, il costo della benzina in modalità servita ha sfiorato i 2,5 euro al litro. Prezzi sicuramente superiori rispetto a quelle della rete urbana, che in alcuni casi è riuscita ad arrivare a picchi che sfiorano i 2,3 euro.
L’estate e le vacanze, da qualche anno, sono sinonimo di maggiori spese per gli automobilisti che devono fare il pieno. Il 2023 sembra confermare questa tendenza. Ma vediamo un po’ più nel dettaglio cosa sta accadendo.
Dove la benzina costa di più
Fare il pieno costa sempre di più. Su diverse tratte autostradali la benzina, in modalità servita, è arrivata a costare 2,5 euro al litro. Gli aumenti sono pesanti anche sulla rete urbana ed extraurbana, dove si arriva a pagare anche più di 2,3 euro al litro. A denunciare questo pesante aumento dei prezzi è Assoutenti, che si basa direttamente sui dati aggiornati pubblicati dal Mimit.
Ma dove si arriva a pagare di più. Stando alle rilevazioni effettuate sui prezzi indicati dai gestori nel periodo compreso tra il 27 ed il 28 luglio, sulla A4 Venezia-Trieste si è raggiunto il picco di 2,553 euro al litro per il servito. Il Gasolio, invece, tocca i 2,4 euro al litro. Sull’autostrada A21 Torino-Piacenza, un litro di benzina costa 2,549 euro, mentre il gasolio 2,334 euro. Si va oltre i 2,5 euro anche sulla A14 Bologna-Bari-Taranto: si arriva a spendere 2,529 euro per la verde, mentre per il gasolio si spendono 2,399 euro.
I prezzi sono alle stelle anche sulle isole minori: ad Anacapri, sempre in modalità servito, per la benzina si arriva a pagare 2,249 euro al litro. Nelle altre isole si paga:
- Ponza: 2,239 euro;
- Ischia: 2,204 euro;
- Lampedusa: 2,329 euro.
I prezzi risultano essere alti anche in molte strade della rete urbana ed extraurbana: un litro di verde, ad esempio, costa 2,552 euro sulla Via Provinciale di Arpaise (Bn) ed il gasolio costa addirittura 2,619 euro.
Analizzando l’andamento dei carburanti alla pompa si scopre che in soli due mesi, da maggio ad oggi, la benzina ha registrato un rincaro medio del 4,9%, il gasolio del 5,6% – spiega Furio Truzzi, il presidente di Assoutenti -. Un pieno di benzina, al distributore più caro rilevato dalla nostra indagine, arriva a costare 127 euro. L’andamento del petrolio potrebbe senza dubbio influire sugli aumenti registrati nell’ultimo periodo, ma la velocità a cui crescono i listini, e soprattutto la concomitanza con il periodo delle partenze estive, ci fa temere che ci siano altre motivazioni che alimentano tali rincari. Per questo chiediamo al Governo di ricorrere a Mister Prezzi e alla Commissione di allerta rapida per monitorare con attenzione l’andamento dei prezzi di benzina e gasolio e svelare cosa avviene nella formazione dei listini durante tutta la filiera, dall’estrazione alla vendita presso i distributori.
Da domani scatta l’obbligo di esporre il prezzo medio
I distributori di benzina, da domani 1° agosto 2023, saranno tenuti ad esporre il prezzo medio dei carburanti sui cartelli che vengono posizionati in prossimità del punto di vendita. Questa nuova regola è stata introdotta a gennaio da un Decreto Legge del governo, con il quale si vuole andare a contrastare le possibili speculazioni da parte dei benzinai. L’intenzione di questa iniziativa, inoltre, è quella di andare ad aumentare la trasparenza.
Nel corso di questi mesi le tensioni relative ai prezzi di benzina e gasolio si erano smorzate. Gli aumenti avvenuti nel corso di questi ultimi giorni hanno sostanzialmente riaperto il dibattito.
A fornire i dati dei prezzi medi dei carburanti sarà il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Nelle autostrade i distributori dovranno esporre il prezzo medio nazionale, mentre gli altri dovranno rendere noto quello medio regionale.
I prezzi dovranno essere aggiornati entro due ore dall’apertura del punto vendita. Nel caso in cui il distributore dovesse rimanere aperto 24 ore su 24, i prezzi dovranno essere esposti entro le 10.30.
Il Governo nega: nessun aumento dei prezzi della benzina
La presa di posizione del Governo, per il momento, è netta e nega che la benzina sia arriva a costare più di due euro. Citando la media settimanale del Mimit, viene sottolineato che i prezzi rimangono ben al disotto dei due euro al litro.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sottolinea infatti che
I prezzi dei carburanti di questa settimana si attestano a valori medi di 1,89 euro al litro per la benzina e di 1,74 euro al litro per il gasolio. L’attuale crescita del prezzo medio, di circa 0,03 euro al litro nella scorsa settimana, è determinata da quanto si sta osservando nei mercati internazionali, a causa dell’aumento delle quotazioni sia del petrolio sia dei prodotti raffinati. Dall’inizio del 2023 il prezzo industriale di benzina e gasolio, al netto quindi della tassazione, in Italia resta stabilmente più basso di quello in Spagna, Germania e Francia.