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MACRO & MERCATI: PREPARARSI A FORTI TURBOLENZE

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Finance Banca Mobiliare S.p.A. ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
di WSI.

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(WSI) –
Tassi di Interesse: ieri in area Euro i tassi di mercato sono tornati a salire dopo il calo delle precedenti sessioni e dopo il dato preliminare di luglio dei prezzi al consumo migliore delle attese. Il tasso di inflazione dell’intera area è infatti cresciuto dell’1,8% in rallentamento dall’1,9% del mese precedente, grazie soprattutto all’inatteso rallentamento dei prezzi spagnoli.

Il rialzo dei tassi è stato però guidato soprattutto dal ridimensionamento dei timori sul settore credito, come testimoniato dall’indice iTraxx a 5 anni, sceso sotto quota 400 pb. In mattinata però si è nuovamente assistito ad un forte rialzo dell’indice ITraxx che si è riportato ben oltre i 400 pb, in seguito a nuove tensioni emerse nel settore dei mutui Usa. Per oggi l’attenzione resterà quindi ancora focalizzata sulle notizie provenienti dal mercato del credito. Sul dieci anni il supporto si colloca a 4,23%, mentre la resistenza resta a 4,40%.

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Negli Usa tassi di mercato in forte calo in seguito alle notizie di ulteriori tensioni nel settore dei mutui ad alto rischio Usa che si sta diffondendo più in generale ai fondi specializzati in titoli high yield. Ieri una grossa banca australiana, Macquarie, ha dichiarato che gli investitori potrebbero aver perso circa il 25% di quanto investito nei propri fondi high yield. Inoltre Bear Stearns ha bloccato i rimborsi su un altro fondo in gestione (oltre ai due le cui attività finanziarie sono già state totalmente erose dalle perdite) in seguito alle copiose domande di riscatto anticipato. Si ripristina pertanto un clima di timore di diffusione a macchia d’olio delle tensioni nel settore dei subprime mortgage.

Anche la Fed sembra mostrarsi più cauta sul tema: ieri Poole, membro votante, ha espressamente dichiarato che non necessariamente le turbolenze dei mercati della scorsa settimana sono da considerarsi eccessive. L’esponente Fed ha aggiunto che il mercato ha compreso che l’istituto centrale sarà pronto ad intervenire se necessario. I tassi decennali si sono posizionati pertanto intorno al livello che gli operatori ritengono più verosimile i Fed Funds possano raggiungere entro un anno, ossia 4,75%. I dati macro, peraltro segnalanti un buon recupero della fiducia dei consumatori grazie al buon andamento del mercato del lavoro, sono pertanto passati in secondo piano e tale potrebbe essere anche l’andamento odierno. Sul decennale primo supporto a 4,68% e successivamente 4,61%. Prima resistenza a 4,74%.

Valute: il Dollaro conferma il ruolo di termometro delle tensioni sui mercati, apprezzandosi vs. Euro nel caso di accentuazione di queste ultime. Per oggi primo supporto a 1,3610. Resistenza a 1,3727. Significativo apprezzamento dello Yen nel corso della notte spinto dal calo dei listini azionari Usa ed asiatici. Verso Dollaro lo Yen ha rotto il supporto a 118 giungendo in prossimità del successivo a 117,60. Qualora tale livello venisse rotto al ribasso, si aprirebbe lo spazio per un calo fino a 116,60. Verso Euro il cross ha raggiunto il supporto 160,66, ma è possibile un test dell’area 159,30-158,80 dove si collocano le medie mobili a 200 giorni.

Materie Prime: andamento positivo per le materie prime. Rialzo del greggio Wti che si porta in prossimità del record di luglio 2006 sulla speculazione di domanda superiore all’offerta, in attesa dei dati sulle scorte del pomeriggio. Tra gli energetici è invece calato il gas naturale (-4,7%), dopo il forte rialzo della sessione precedente su attese di aumento delle scorte. Tra i metalli industriali in rialzo il rame (+2,4%) su tensioni lavorative in Messico. Forte rialzo del piombo (+6,6%) in seguito al marcato calo delle scorte a Londra. In rialzo i preziosi, contrastati gli agricoli.

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