Wall Street: avvio debole, S&P500 a -0,8%
Partenza sottotono per Wall Street, dopo il downgrade del rating da parte di Fitch e i dati Adp sopra le attese. Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones arretra dello 0,4%, l’S&P500 dello 0,8% e il Nasdaq perde l’1,2%.
Fitch ha tagliato il rating sovrano degli Stati Uniti da AAA ad AA+, una mossa fortemente criticata dal Segretario al Tesoro Yellen. Secondo gli analisti, comunque, il downgrade avrà un impatto poco significativo, in quanto l’economia Usa rimane solida.
Intanto, i dati Adp sull’occupazione hanno evidenziato un incremento di 324 mila impieghi a luglio, ben al di sopra dei 190 mila previsti dal consensus di Bloomberg.
Cambio euro/dollaro poco mosso a 1,096 mentre il rendimento del Treasury decennale risale di 5 punti base al 4,07%. Intanto, il Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato che la prossima settimana verranno offerti 103 miliardi di dollari di titoli nelle aste trimestrali di bond a 3, 10 e 30 anni, importo superiore alle attese. Tra le materie prime, petrolio Wti in lieve calo, poco sotto gli 89 dollari al barile.
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Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.