Solo 6 Paesi hanno investito l’1% del Pil del 2022 in energie rinnovabili. E tra essi, non rientra l’Italia. Lo rivela il rapporto “Fostering Effective Energy Transition” relativo al 2022 e stilato dal World Economic Forum (Wef) nel giugno 2023. Vediamo quali sono le nazioni più avanzate sul fronte della transizione energetica.
I Paesi più avanzati
L’analisi del Wef misura lo stato di avanzamento in termini di transizione energetica grazie all’Energy Transition Index (Eti). L’indice analizza i paesi in base al loro attuale sistema energetico e fornisce una misura del loro grado di preparazione alla transizione energetica. A livello globale, l’Eti è migliorato del 10%, sostenuto da un incremento del 19% dei punteggi sulla preparazione alla transizione e del 6% sulle prestazioni del sistema. Per quanto riguarda i paesi sviluppati (Europa e nord America), l’Eti è migliorato dell’11%, guidato dai paesi nordici. Tutte le economie avanzate sono riuscite a raggiungere il 100% di accesso all’elettricità e di sviluppare sistemi energetici affidabili, ma hanno sofferto molto per quanto riguarda l’accessibilità economica a causa degli alti prezzi dell’energia negli negli ultimi tre anni. Questi paesi hanno compiuto enormi progressi nelle politiche di regolamentazione, nelle infrastrutture, negli investimenti in capitale umano e finanziari, ma è in ritardo sull’innovazione, dove potrebbe compiere sviluppi pionieristici.
I paesi più virtuosi sono quelli nordici (Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia), con punteggi elevati su entrambi i fronti. I primi classificati nella dimensione della sicurezza sono principalmente economie avanzate, come Stati Uniti, Australia ed Estonia, seguite dalla Malesia, un Paese in via di sviluppo. Tutti questi Paesi hanno un mix energetico altamente diversificato, una dipendenza minima dalle importazioni di combustibili e interruzioni minime dell’approvvigionamento energetico.
L’America Latina guida la classifica sulla dimensione sostenibilità con Costa Rica,
Paraguay e Uruguay, grazie all’abbondante potenziale idroelettrico. Questi risultati dimostrano che, a prescindere dallo sviluppo economico, i Paesi possono sfruttare le diverse risorse disponibili per per effettuare con successo la transizione su vari aspetti dell’Eti.
A che punto è l’Italia
L’Italia è ben posizionata solo per l’anidride carbonica pro-capite, mentre sta retrocedendo in termini di capacità per le rinnovabili. Progressi scarsi per l’intensità di energia.