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Clienti private a caccia di consulenti indipendenti

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Con l’inflazione alle stelle e i listini sempre più difficili da interpretare, i clienti più sofisticati guardano con interesse al mondo della consulenza indipendente. Per capire come si le ultime tendenze ne abbiamo parlato con Luca Mainò, direttore commerciale della società di consulenza finanziaria indipendente Consultique.
 

Come è emerso da una ricerca di EY la clientela “private” italiana è sempre più interessata dalla consulenza indipendente. Anche voi di Consultique avete registrato questa tendenza?

Direi proprio di sì, il report di EY riflette ciò che abbiamo riscontrato in Consultique. Stiamo assistendo a un aumento significativo dell’interesse per la consulenza indipendente. Questa tendenza si riflette non solo nel numero crescente di clienti che si rivolgono a noi, ma anche nell’aumento del numero di consulenti finanziari iscritti nell’apposita sezione del nuovo Albo tenuto da Ocf. Ora siamo in oltre 700 professionisti con oltre 70 Scf, ma presto arriveremo a quota mille.

 

Che cosa vi richiedono maggiormente questi risparmiatori più sofisticati?

I nostri clienti, in sintonia con i dati della ricerca EY, richiedono una varietà di servizi che riflettono un approccio più sofisticato alla gestione del patrimonio. Questo include l’analisi del portafoglio in essere, la creazione di asset allocation personalizzate e la definizione di strategie per il raggiungimento degli obiettivi con la pianificazione, oltre che una crescente attenzione alla protezione del patrimonio. Il fatto che il 67% dei millennial e l’82% dei baby boomer abbiano richiesto una revisione del loro piano finanziario, come riportato da EY, riflette questa tendenza. Notiamo spesso, nei portafogli che ci vengono sottoposti, prodotti di investimento non in linea con le richieste del cliente di liquidità/liquidabilità dei propri asset, strumenti a volte troppo costosi e soluzioni che non di rado non sono appieno comprese dagli investitori.

Che tipo di supporto potete dare a questo segmento di investitori?

In Consultique, offriamo un ampio spettro di servizi volti a supportare le esigenze di tutti gli investitori, soprattutto di quelli più esigenti e patrimonializzati. In primo luogo, forniamo una valutazione della solidità delle banche del cliente. Successivamente, eseguiamo un’analisi indipendente di tutti gli investimenti posseduti, offrendo una visione chiara e imparziale della loro situazione finanziaria attuale. Riteniamo inoltre fondamentale lavorare per rinegoziare tutte le condizioni applicate dalla banca, garantendo che gli investitori ricevano i termini più favorevoli possibili. Una parte integrante del nostro servizio è l’asset allocation personalizzata in funzione degli obiettivi di tutti i componenti del nucleo familiare. Offriamo anche formazione in materia di strumenti e mercati finanziari, contribuendo a creare investitori più consapevoli. Analizziamo lo stato patrimoniale, il conto economico e il cash-flow del nucleo familiare e forniamo consulenza indipendente sulla pianificazione previdenziale e assicurativa. Affrontiamo anche questioni legate alla pianificazione successoria.

 

Siete stati tra i primi a credere nella consulenza indipendente, quali sono i progetti futuri di Consultique?

Guardando al futuro, il nostro obiettivo è estendere i benefici della consulenza indipendente ad un numero maggiore di persone. Ci siamo resi conto negli ultimi anni, infatti, che ci sono servizi che, prima dello sviluppo della consulenza indipendente slegata dalle banche, erano riservati solo a famiglie con grandi patrimoni, ma che adesso sono fruibili da un pubblico più ampio.

Grazie alla crescita del numero dei professionisti e delle società che prestano solo la consulenza indipendente è possibile raggiungere risparmiatori che fino ad oggi non avevano questa possibilità. Inoltre, vogliamo fornire un supporto solido a coloro che desiderano intraprendere questa professione.

Abbiamo infatti creato la Fee-Only Platform, uno strumento di lavoro che consente di svolgere al meglio l’attività e potersi concentrare sul cliente.

 

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di luglio-agosto del magazine Wall Street Italia