Parere favorevole alla camera per l’introduzione di una patrimoniale per finanziare la scuola. Poi Palazzo Chigi si accorge dell’errore, fa un passo indietro e cancella tutto. Ma cosa sarebbe accaduto se l’ordine del giorno per la next generation tax fosse andato avanti e l’Italia si fosse trovata di fronte una nuova patrimoniale?
Quello che è accaduto alla Camera è stato un bel pasticcio, che prima ha visto passare un ordine del giorno a firma Nicola Fratoianni sul quale il governo ha concordato. Per poi tornare sui suoi passi e bloccare il progetto della patrimoniale.
Patrimoniale, cosa sarebbe successo se fosse passata
Nicola Fratoianni ed Elisabetta Piccolotti, deputati di Alleanza Verdi Sinistra (Avs), hanno proposto un ordine del giorno per introdurre una vera e propria patrimoniale: il governo Meloni, a sorpresa, ha deciso di accoglierlo. In un secondo momento, però, cambia idea e si è rimangiato tutto.
Ma cerchiamo di capire meglio cosa sia accaduto. L’ordine del giorno contenente il pacchetto riguardante la patrimoniale fa parte degli atti di indirizzo politico, attraverso i quali i membri di Camera e Senato producono la propria attività. Nello svolgimento dei vari lavori parlamentari gli ordini del giorno non risultano essere mai vincolanti: servono esclusivamente ad impegnare il governo su una determinata tematica.
Nel caso in questione Fratoianni e Piccolotti hanno voluto impegnare il governo a valutare l’ipotesi di introduzione di una patrimoniale. Il tema è stato agganciato alle discussioni relative alla dispersione scolastica.
Che cosa avrebbe comportato questa patrimoniale? ’L’Odg ha impegnato il governo a valutare l’introduzione di una patrimoniale sui patrimoni superiori a 500.000 euro. La tassa, che sarebbe stata chiamata Next Generation Tax sarebbe servita ad assicurare ai bambini italiani la possibilità di studiare. I più giovani sarebbero potuti andare dall’asilo nido all’università in modo gratuito. La patrimoniale avrebbe finanziato l’istruzione.
L’odg, nel suo testo originale, impegnava il governo ad adottare la next generation tax nel prossimo provvedimento utile. L’ordine del giorno è stato accolto dal governo riformulando la proposta con un impegno molto più generico a valutarne l’introduzione.
Cosa avrebbe colpito la next generation tax
La nuova patrimoniale sarebbe andata a colpire i patrimoni delle persone fisiche superiori ai 500.000 euro. Questo valore si ottiene prendendo in considerazione nel complesso:
- le proprietà immobiliari;
- gli investimenti finanziari;
- i beni mobili di lusso.
Nel calcolare il valore complessivo, vengono presi in considerazioni beni e proprietà detenute in Italia e all’estero. Eliminando ogni ulteriore tassazione di questi cespiti – quindi Imu, imposte sui conti correnti e depositi titoli ed imposte di bollo – la nuova patrimoniale porterebbe ad un gettito stimato pari a 10 miliardi di euro.
Arriva il no categorico del governo
L’apertura del Governo alla possibilità dell’introduzione di una patrimoniale ha generato un po’ di confusione e qualche perplessità. Palazzo Chigi si è affrettato a fornire una spiegazione ufficiale che dovrebbe servire ad eliminare ogni dubbio:
Come richiesto dall’ordine del giorno presentato dall’onorevole Fratoianni, che impegna il Governo a valutare la possibilità di introdurre una next generation tax, una sorta di nuova tassa patrimoniale, il governo ha velocemente valutato la proposta e altrettanto velocemente concluso che non intende dare seguito alla stessa.
Benché siamo davanti ad un ordine del giorno – quindi ad un semplice atto politico non vincolante – al momento non è ancora chiaro perché il governo abbia valutato positivamente la proposta.