La Banca d’Italia ha scattato una fotografia sui tassi d’interesse sui mutui erogati alle famiglie italiane: il tasso annuale effettivo globale (TAEG), nel corso del mese di giugno è stato pari al 4,65% contro il 4,58% del mese di maggio 2023.
Per quanto riguarda, invece, il TAEG sul credito al consumo, sempre a giugno, è risultato essere al 9,03%, contro il 10,43% del mese precedente. Ma andiamo ad analizzare un po’ più nel dettaglio questi numeri.
I tassi sui mutui a giugno
L’analisi sui tassi di interesse sui mutui e sui prestiti elaborata dalla Banca d’Italia permette di scattare una fotografia aggiornata sui costi che devono affrontare le famiglie. Per quanto riguarda i mutui per acquistare un immobile, i tassi d’interesse, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 4,65% nel corso del mese di giugno. A maggio si era su un 4,58%. Di questi mutui, la quota con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata, nel mese di giugno, del 41% contro il 29% del mese di maggio.
Per quanto riguarda le nuove erogazioni di credito al consumo, il TAEG, invece, si è collocato al 9,03% a giugno contro il 10,43% del mese di maggio, per effetto anche delle varie rinegoziazioni che sono state effettuate nel periodo di riferimento. A giugno i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 5,04%, mentre a maggio risultavano essere pari al 4,8%. Risultano essere aumentati dello 0,2% i prestiti alle famiglie rispetto ai dodici mesi precedenti, mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 3,2%.
Numeri, comunque, che non soddisfano i consumatori, che intervengono in maniera decisa sull’argomento.
Dati pessimi. Un rialzo dei tassi a velocità folle. Rispetto a giugno 2022, quando il Taeg era a 2,37, c’è stato quasi un raddoppio. Nel confronto, poi, con due anni prima, quando il Taeg era a 1,77, il balzo è di oltre 2,6 volte, +163% – spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori -. Considerando l’importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi così consistente significa che la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, cresce, rispetto a un anno fa, di 169 euro al mese. Una stangata annua pari a 2028 euro. Rispetto a due anni prima la mazzata è di 209 euro al mese, 2508 euro all’anno.
I riflessi sul mercato immobiliare
Quanto ha inciso sul mercato immobiliare l’andamento dei tassi di interesse sui mutui. Bankitalia ha condotto un’indagine su questo argomento, interpellando 1.455 agenti immobiliari nel periodo compreso tra il 19 giugno ed il 19 luglio 2023. Grazie al supporto di questi professionisti è stato fatto il punto sull’andamento del mercato immobiliare.
È salita la quota di operatori che hanno registrato delle difficoltà, da parte degli acquirenti a reperire un mutuo: la percentuale dei professionisti che segnala questo inconveniente è salita di poco, toccando quota 30,9% contro il 30,1% della precedente rilevazione. Quello registrato nel secondo trimestre 2023, però, risulta essere il valore più alto registrato dalla fine del 2014.
I prezzi degli immobili
Gli operatori, sostanzialmente, hanno espresso dei giudizi positivi sulla stabilità dei prezzi delle quotazioni immobiliari: sono il 63% rispetto al 61,7% della rilevazione precedente.
A preoccupare, invece, è un altro dato. Il saldo fra i giudizi di aumento e di riduzione dei prezzi è divenuto negativo, riportandosi sui valori di inizio del 2021 (a -14 punti percentuali, da 0,9 nella passata rilevazione). La quota di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione è, invece, rimasta stabile nel corso del secondo trimestre rispetto al precedente: questo valore si attesta su un 84,2%.
Poco più dell’80% degli operatori ha affermato di aver venduto unicamente delle abitazioni preesistenti; la percentuale di quelli che hanno intermediato esclusivamente immobili nuovi è rimasta molto contenuta (al 2%).