Economia

Warren Buffett, il segreto per essere tra quell’1% delle persone più ricche al mondo

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Sono l’1% più fortunato del mondo in questo momento seduto in questa stanza, l’1% più ricco del mondo“. Questa è la battuta clou pronunciata da Warren Buffett durante la sua giornata con i giovani universitari della Scuola di Economia dell’Università della Florida. Una battuta storica, visto che l’incontro è avvenuto nel 1998. Eppure questo non sminuisce la leggenda che accompagna quest’uomo, Warren Buffett.

Presidente e CEO di Berkshire Hathaway Inc. ,Warren Buffett è tra gli uomini più ricchi del mondo, nonché tra i guru della finanza internazionale. Ancora è difficile credere che quel giovane ragazzo di Ohama (Nebraska) sarebbe diventato l’oracolo finanziario del suo Paese. Nonché uno dei pochi al mondo a vantare un patrimonio netto superiore ai 100 miliardi di dollari. Forse c’è un segreto dietro la sua fortuna, o forse solo una costanza diventata abitudine.

Il “segreto” di Warren Buffet

Forse non c’è nemmeno un segreto dietro alla fortuna di Warren Buffet. Lui parla semmai di circostanze fortunate. Nato nel 1930 a Ohama, in un clima economico post-crisi 1929, ha vissuto come “privilegiato”, essendo di famiglia caucasica, bianca, in un’America ancora segregata e dove gli afroamericani affrontavano tassi di disoccupazione da due a tre volte superiori a quelli dei bianchi.

Potendosi laureare in Economia, Warren Buffett ha avuto modo di entrare subito a lavorare per la Graham-Newman Corp., il primo hedge fund della storia. Ma pur avendo avuto la proposta di diventarne socio, Buffett rifiuta e torna a Omaha, dove gestirà i soldi di amici e parenti, consapevoli del suo grande fiuto per gli affari. Diventa Mr. Berkshire Hathaway nel 1962, comprando l’azienda per 7,50 dollari cadauna. Azienda in declino all’epoca, diventa la sua ammiraglia per l’acquisto di altre aziende sottovalutate come lei. Nel giro di 40 anni acquista azioni di American Express, Coca Cola, GEICO e Bank of America. E perfino Apple. All’epoca dell’acquisto erano promettenti, non molto ricche, infatti le acquistò con pochi soldi.

Il segreto forse è questo: essere nel momento in cui qualcosa sta per nascere, qualcosa di meraviglioso. Infatti il suo motto, a seguito dell’acquisto “sfortunato” della Berkshire Hathaway (l’azienda era in declino nel 1962), è sempre stato: “È molto meglio acquistare un’azienda meravigliosa a un prezzo equo, che un’azienda equa a un prezzo eccezionale“.

Come ha fatto i soldi Warren Buffett

La fortuna di Warren Buffett è un mix di intraprendenza e di oculatezza. Già da giovane aveva mostrato uno spiccato senso degli affari. A 15 anni guadagnava 175 dollari al mese (circa 2.250 dollari di oggi) consegnando i giornali del Washington Post, e con i soldi ha acquistato una fattoria di 40 acri. Non era nemmeno all’università e aveva già accumulato quasi 9.800 dollari di risparmi (circa 121.000 dollari di oggi). Lavorando per Graham guadagnava annualmente qualcosa come 127.000 dollari odierni, arrivando a risparmiare quasi 2 milioni di dollari di oggi. Non aveva 30 anni e già gestiva tre società d’investimenti.

Un altro segreto di Warren Buffett: risparmiare il giusto e reinvestire in società e in mercati diversificati. Nel corso di vent’anni diventò prima milionario, nel 1962, e poi miliardario nel 1990. E sempre grazie ai suoi affari e soprattutto alla sua ammiraglia, la “sfortunata” Berkshire Hathaway. Fu un errore all’inizio, il settore tessile era in perdita, ma scorporò il core business dell’azienda e la arricchì con nuove fortune. Se nel 1962 valeva 7,25 dollari ad azione, nel 1990 ne valeva mille volte tanto.

Ma ha fatto tesoro anche dell’accettazione degli errori che si possono fare in corso d’opera. Oltre alle perdite iniziali con l’attività tessile, ha dovuto affrontare importanti perdite anche con degli acquisti “impossibili” da fallire, come quello di US Airways, una scommessa che alla fine sarebbe costata a Berkshire Hathaway più di 700 milioni di dollari 20 anni dopo. Durante la crisi dei mutui sub-prime, secondo Forbes, Buffett ha perso 25 miliardi di dollari in un periodo di 12 mesi. E questo nonostante le nuove acquisizioni in Goldman Sachs e General Electrics.

Ad oggi Warren Buffet si gode una specie di “pensione”, fatta di filantropia (già nel 2006 aveva donato ai paesi del Terzo Mondo azioni per un valore di 37 miliardi di dollari) e di analisi attente sulle ultime dinamiche finanziarie. Come ad esempio investire nelle startup ad alta crescita, come la fintech. Fino al 2016 era illegale, ma con le nuove disposizioni federali ora è molto più facile. Sono mercati che si stanno aprendo, e che non erano assolutamente disponibili al tempo in cui Buffett investiva pesantemente.

Eppure gli stessi consigli di Buffett vengono comunque seguiti, anche perché “le grandi opportunità nella vita devono essere colte“. Infatti prima di dare lo scettro al nuovo erede dell’ammiraglia Berkshire Hathaway, Warren ha investito sulle “sogo sosha”, i conglomerati diversificati che vengono scambiati a valutazioni economiche convenienti o scontate sul mercato. Parliamo di aziende come Itochu Corp., Mitsubishi Corp., Mitsui & Co. Ltd., Sumitomo ADR e Marubeni ADR. E anche il settore dell’IA agli occhi di Buffett sembra un mercato molto interessante, anche se non nega che ci possono essere delle insidie in un mercato così complesso e dinamico come quello delle intelligenze artificiali.