La domanda che ora tutti si fanno, almeno tutti i tifosi dell’Inter, è: “Suning è ancora coinvolto finanziariamente con Evergrande come due anni fa?”.
Oggi la bancarotta di Evergrande apre una crepa grandissima nei confronti della fiducia sulle condizioni dell’economia cinese. Il fatto che il governo di Xi Jinping non sia intervenuto a salvare direttamente la compagnia immobiliare, una delle più grandi del paese, evidenzia un altro segno di debolezza.
Ma in questo contesto a preoccuparsi potrebbero essere anche, e di nuovo, i tifosi dell’Inter. Soprattutto quelli ben informati dal punto di vista finanziario.
Cosa c’entra Evergrande con la situazione finanziaria e patrimoniale di una delle più importanti squadre italiane e del mondo? Ci auguriamo più nulla, ma proprio quando, nel 2021, la crisi di Evergrande scoppiò in maniera tanto violenta da sfiorare quel fallimento arrivato questa mattina, si parlò di un coinvolgimento finanziario di Steven Zhang, presidente dell’Inter e della sua azienda, con Evergrande.
Era il 2021 quando Suning rinunciò a ricevere il rimborso di un prestito di 20 miliardi di yuan (2,6 miliardi di euro), favorendo un miglioramento della condizione patrimoniale di Evergrande. A quanto pare, quindi, le connessioni finanziarie tra Suning ed Evergrande ma, soprattutto, tra i vertici delle due aziende, era molto forte, come riportano le cronache di quei giorni.
Per cui la domanda nasce spontanea: Zang ballava ancora con Evergrande?
Ci auguriamo che questi due anni siano serviti alla dirigenza nerazzurra per sistemare i conti. Se così non fosse…
Leopoldo Gasbarro ha intervistato Giuliano Noci, Prorettore del Politecnico di Milano per la Cina, per analizzare tutte le ripercussioni che la bancarotta di Evergrande, la più importante impresa immobiliare del Paese, potrà avere sull’economia e sui mercati finanziari sia interni che internazionali.