Ocse: PIL sale dello 0,4% su base trimestrale
Nel secondo trimestre dell’anno, l’Area Ocse ha registrato un incremento del Pil dello 0,4% su base trimestrale, mostrando una lieve flessione rispetto al +0,5% del primo trimestre, secondo stime provvisorie Ocse.
Diversa la situazione nel G7, dove la crescita del Pil rispetto al trimestre precedente ha mostrato un lieve incremento, passando dallo 0,4% del primo trimestre allo 0,5% del secondo trimestre. Questo dato, tuttavia, nasconde un quadro molto eterogeneo tra i vari paesi che compongono il G7.
Focalizzandoci sui singoli stati, notiamo che in Giappone la crescita del Pil è stata del +1,5% nel secondo trimestre, in aumento rispetto allo 0,9% del primo. In Francia, l’incremento è stato dello 0,5% rispetto allo 0,1% del primo trimestre. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, la crescita del Pil è stata rispettivamente dello 0,6% e dello 0,2%, entrambi in aumento rispetto allo 0,5% e allo 0,1% del primo trimestre. L’Italia, invece, ha registrato un calo dello 0,3% dopo una crescita dello 0,6% nel primo trimestre. Da segnalare anche il Canada, con un incremento del Pil dello 0,3%, in calo rispetto allo 0,8% del primo trimestre. Infine, la Germania ha mantenuto invariata la sua crescita.
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Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.