Le istituzioni finanziarie tradizionali sono messe sempre più sotto pressione da clienti e legislatori, che vorrebbero adottassero processi decisionali più trasparenti. Dare risposte in tal senso richiede dati e tecnologia. In quest’ottica, le società fintech sono in una posizione privilegiata per aiutare le istituzioni finanziarie tradizionali. Se da un lato questo costituisce un’opportunità, affinché si concretizzi occorre anche che siano rimosse una serie di barriere che ostacolano le fintech. Lo dice lo studio “Fintech for sustainable finance”, elaborato da Deloitte e House for Financial Technology (LHoFT), un’iniziativa pubblico-privata che permette all’innovazione tecnologica di svilupparsi e prosperare nel settore dei servizi finanziari in Lussemburgo. Lo studio illustra come il fintech può supportare le istituzioni finanziarie tradizionali, approfondendo in particolare il caso del Lussemburgo.
Il fintech green in Lussemburgo
Lo studio di Deloitte e LHoFT si basa su ricerche e interviste condotte su 27 operatori tra fintech, istituzioni finanziarie ed altri enti pubblici, prendendo come caso di studio l’ecosistema del Lussemburgo. La ricerca rileva un numero crescente di fintech in Lussemburgo (oltre 250), di cui molte attive negli ambiti sostenibilità e finanza sostenibile, sebbene siano ancora in uno stadio embrionale. Tuttavia, il numero di temi Esg da esse affrontato è ancora esiguo e circoscritto ai dati e alla rendicontazione.
Inoltre, sebbene le fintech legate alla finanza sostenibile siano in aumento in Lussemburgo, la loro capacità di scalare rimane bassa, dato che il capitale necessario per sostenerle non è ancora stato messo sul piatto.
Il ritmo e l’incertezza dei cambiamenti normativi e la novità del tema tra gli attori tradizionali fanno sì che gli intermediari finanziari non dispongano della formazione e del talento necessari per raggiungere i loro obiettivi di finanza sostenibile. Su questo versante, le fintech sono ben posizionate per aiutarle, grazie alle conoscenze e alle competenze tecniche acquisite nella creazione delle loro soluzioni. Inoltre, le fintech possono supportare la raccolta, l’integrazione e il consolidamento dei dati, la garanzia della loro qualità e la produzione di rapporti.
Un possibile motivo per cui la gamma di soluzioni orientate alla sostenibilità non sta apparentemente aumentando di pari passo con il numero di fintech è dovuto alla curva di apprendimento della materia. Un approccio collaborativo e multi-stakeholder per condividere informazioni e best practice è pertanto essenziale per realizzare le opportunità e mitigare le sfide identificate nello studio. Del resto, le istituzioni finanziarie tradizionali riconoscono la necessità di collaborare con le fintech per trarre vantaggio dalle loro conoscenze e della tecnologia e affrontare efficacemente le complessità della finanza sostenibile.
Anche le iniziative delle autorità di regolamentazione e del governo sono fondamentali. I processi amministrativi del Lussemburgo potrebbero essere ulteriormente allineati con l’attuale finestra di opportunità delle fintech e misure specifiche potrebbero consentire a queste ultime di testare in sicurezza le loro soluzioni Esg sul mercato, come sta avvenendo in Italia con la sandbox per il fintech.
Lavorare insieme per la sostenibilità
A partire da questo caso di studio, gli esperti di Deloitte hanno individuato 3 diverse modalità con cui le fintech possono supportare le società finanziarie tradizionali:
- nella definizione di una strategia di sostenibilità (che può essere una novità per molte aziende);
- nella gestione e protezione d biodiversità e risorse marine, grazie a tecnologie e conoscenze specifiche in questi ambiti;
- nella valutazione dei loro processi e nell’identificazione di nuovi modi di lavorare volti a limitare le inefficienze attraverso soluzioni di sostenibilità.
Queste strategie possono dare frutti se supportate anche da enti normativi che, con le giuste capacità e competenze, possono aiutare il settore. Paolo Gianturco, FSI Consulting & FS Tech Leader di Deloitte, conclude:
“Sia che le aziende intraprendano azioni di sostenibilità perché obbligate a rispettare norme e regolamenti, oppure perché spinte da una motivazione più strategica o da una mission aziendale, esse non possono offrire prodotti sostenibili senza partire da una radicale riorganizzazione interna, che metta la sostenibilità al centro dei processi e dell’organizzazione aziendale.
Il primo passo per le aziende del mondo dei servizi finanziari è fissare obiettivi chiari di sostenibilità e ripensare l’organizzazione e le competenze interne necessari a raggiungerli. Solo a questo punto, una volta stabilita una chiara strategia di trasformazione, le aziende possono rivolgersi alle soluzioni proposte dalle fintech, per ottenere competenze specifiche in grado di supportare tali obiettivi e mettere in pratica in maniera più rapida ed efficace le proprie azioni di sostenibilità”.