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Cina, perdita record per Country Garden e Moody’s taglia il rating. “Bomba ad orologeria”?

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Country Garden, uno dei più grandi promotori immobiliari della Cina, ha avvertito di essere in pericolo di default. La società ha registrato una perdita record di 6,7 miliardi di dollari (pari a 6,1 miliardi di euro e 48,9 miliardi di yuan) nei primi sei mesi del 2023, a causa della crisi immobiliare cinese. L’azienda ha detto di essere “profondamente dispiaciuta” per i risultati deludenti.

L’annuncio ha contribuito ad aumentare le preoccupazioni per la ripresa post-pandemia della seconda economia mondiale. Country Garden ha inoltre annunciato di non aver pagato gli interessi sulle obbligazioni in scadenza questo mese. Tuttavia, ha detto di avere ancora 30 giorni per effettuare i pagamenti. Secondo quanto riferito, la società sta anche cercando di ottenere una proroga per il rimborso di un’altra obbligazione. Country Garden ha avvertito che potrebbe andare in default se la sua performance finanziaria dovesse peggiorare ulteriormente.

Risultati in linea con le stime, ma Moody’s declassa ancora di più la compagnia

Il risultato riportato oggi è in linea con la stima fatta dal gruppo all’inizio di agosto, che era compresa fra 45 e 55 miliardi di yuan. Un anno fa nello stesso periodo, Country Garden aveva registrato un leggero utile di 612 milioni di yuan . La società deve ora far fronte a un pagamento su un’obbligazione per 3,9 miliardi di yuan (circa 500 milioni di euro) in scadenza nei prossimi giorni. Il titolo di Country Garden ha perso alla Borsa di Hong Kong il 3,30%.

In un documento, l’azienda ha affermato:

Il gruppo potrebbe non essere in grado di rispettare gli impegni finanziari di questi prestiti, il che potrebbe comportare un default su questi prestiti e un default incrociato su alcuni altri prestiti

A questo si aggiunge anche Moody’s, con un declassamento da “Caa1” a “Ca” il corporate family rating di Country Garden e il suo senior unsecured rating a “C” da “Caa2”, un rating che mette l’azienda come prossima al default. L’outlook resta negativo.

Afferma Kaven Tsang, vicepresidente senior di Moody’s:

I downgrade del rating con outlook negativo riflettono la scarsa liquidità di Country Garden e l’accresciuto rischio di default, così come le probabili deboli prospettive di ripresa per gli obbligazionisti della società

Moody’s stima che la società non disponga di fonti di liquidità interne sufficienti per affrontare la scadenza imminente delle obbligazioni offshore, dato l’indebolimento delle vendite e il considerevole debito in scadenza nei prossimi 12-18 mesi.

La difficile situazione immobiliare in Cina

Le difficoltà di questa azienda fanno parte di un fenomeno più ampio: tutto il settore immobiliare cinese è in crisi da tempo, nonostante abbia guidato la crescita economica per anni e valga circa un quarto del PIL del paese. Uno dei fenomeni più notevoli ed esemplari ha riguardato la crisi di Evergrande, un enorme gruppo cinese simbolo della grande crescita del settore che nel 2021 era fallito, rivelandosi la società di sviluppo immobiliare più indebitata al mondo. Ma non era evidentemente l’unica: le più grandi società immobiliari cinesi si sono rivelate a loro volta gravemente indebitate. La crisi è stata causata da una serie di fattori, tra cui nuove regole introdotte dal governo cinese per controllare l’indebitamento delle grandi società immobiliari.

Evergrande, che un tempo era lo sviluppatore immobiliare più venduto in Cina, ha accumulato debiti per oltre 300 miliardi di dollari. I suoi problemi finanziari si sono propagati al resto del settore immobiliare, con una serie di altri costruttori che sono falliti o sono inadempienti sui propri debiti. Nel fine settimana, la stessa Evergrande ha registrato una perdita di 33 miliardi di yuan per i primi sei mesi dell’anno, con le sue azioni che sono crollate di quasi l’80% nel primo giorno di negoziazione a Hong Kong da un anno e mezzo.

Il settore immobiliare cinese ha goduto di un boom per due decenni, grazie all’ondata di privatizzazioni che ha favorito gli sviluppatori. Tuttavia, la crisi è arrivata nel 2020, quando una pandemia globale e una popolazione in calo hanno rallentato la domanda di case. Il governo cinese, temendo un crollo simile a quello del 2008 negli Stati Uniti, ha imposto limiti all’indebitamento degli sviluppatori. Di conseguenza, questi ultimi si sono trovati con miliardi di dollari di debiti insostenibili. La domanda di case è crollata e i prezzi degli immobili sono diminuiti. Ciò ha danneggiato i proprietari di case cinesi, che si sono trovati con meno risparmi.

Biden descrive la Cina come “una bomba ad orologeria”

La crisi immobiliare cinese è un’altra sfida per l’economia cinese, che sta già affrontando una crescita economica debole, un debito pubblico locale in aumento e un tasso di disoccupazione giovanile record. I dati ufficiali hanno mostrato che l’attività nelle fabbriche cinesi si è ridotta per il quinto mese consecutivo. L’indice dei direttori degli acquisti (PMI) è sceso a 49,7 in agosto, un miglioramento rispetto al mese precedente, ma ancora inferiore a 50, indicando una contrazione.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a inizio agosto aveva descritto la seconda economia mondiale come “una bomba a orologeria”, prevedendo un crescente malcontento nel paese.