Bostic (Fed): “Con tassi alti problemi rifinanziamento debito”
Raphael Bostic, Presidente della Fed di Atlanta, ha parlato dei potenziali pericoli che l’economia statunitense potrebbe affrontare a causa del rinnovo dei debiti a tassi di interesse molto più alti.
Durante la Biennial Research Conference della South African Reserve Bank a Cape Town, Bostic ha sottolineato come questo scenario potrebbe creare pressione sia sulle istituzioni finanziarie che sul governo. “Abbiamo molti debiti in essere a prezzi molto bassi”, ha affermato. “Quando questi arriveranno a scadenza, non sarà possibile rifinanziarli a prezzi comparabili. Ci sarà un adattamento che dovrà avvenire a tutti i livelli.”
Bostic, che quest’anno non vota sulla politica monetaria, ha esortato a procedere con prudenza e pazienza. Ulteriori strette sui tassi potrebbero infatti causare dolori inutili all’economia.
Dopo gli incrementi aggressivi del 2022, il Presidente della Fed, Jerome Powell, e i suoi colleghi hanno rallentato il ritmo quest’anno, segnalando che potrebbero essere vicini a concludere. “Molti banchieri nel nostro paese non hanno mai vissuto in un ambiente di tassi di interesse in aumento”, ha aggiunto Bostic. “C’è molto da imparare.”
Per quanto riguarda il debito pubblico, “l’importo degli interessi che dovrà essere pagato su quel debito sta aumentando notevolmente. Quindi ci sarà pressione in tutti questi settori.”
Rispondendo alle domande del pubblico, Bostic ha suggerito che il tasso di interesse neutrale a lungo termine degli Stati Uniti, talvolta chiamato R-star, potrebbe aumentare a causa dell’aumento della produttività delle imprese durante e dopo la pandemia di Covid-19.
I mercati attualmente si aspettano che i funzionari mantengano i tassi stabili alla loro prossima riunione del 19-20 settembre.
Alla conferenza della Federal Reserve di Kansas City a Jackson Hole, Wyoming, la settimana scorsa, Powell ha affermato che l’inflazione rimane troppo alta e i banchieri centrali sono pronti a fare di più se necessario, e “intendono mantenere la politica a un livello restrittivo finché non saremo sicuri che l’inflazione stia scendendo in modo sostenibile verso il nostro obiettivo”, ha dichiarato.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.