Wall Street apre in lieve calo
Partenza debole a Wall Street per gli indici Dow Jones (flat), S&P500 (-0,1%) e Nasdaq (-0,4%).
Il dollaro è salito ai massimi da marzo, con l’euro/dollaro a 1,074, mentre i rendimenti dei Treasury viaggiano in rialzo, con il decennale al 4,22%, in scia alle scommesse sul fatto che i tassi di interesse rimarranno elevati anche se la Federal Reserve interromperà il suo ciclo di inasprimento a settembre.
Il petrolio Brent è salito a 90 dollari al barile per la prima volta da novembre, dopo che Arabia Saudita e Russia hanno esteso i tagli all’offerta.
Il governatore della Fed, Christopher Waller, ha affermato che i politici possono permettersi di “procedere con cautela” con gli aumenti dei tassi di interesse, dopo i dati recenti che mostrano un’inflazione in diminuzione.
Focus infine sull’ipo di Arm, da cui la controllante Softbank punta a raccogliere 4,87 miliardi, meno delle stime iniziali.
Breaking news
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.
A settembre, i prezzi all’importazione in Italia hanno registrato una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dello 0,5% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi dei prodotti energetici. L’Istat evidenzia questo nuovo trend di ribasso che si discosta dall’aumento dell’1% osservato ad agosto, rendendo evidente l’influenza dei mercati energetici sull’economia italiana.