Economia

Debito pubblico e Pil Italia, ecco le previsioni. In attesa di Moody’s

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C’è attesa per i giudizi delle agenzie di rating sul merito di credito dell’Italia. La prima a pronunciarsi sarà l’agenzia Moody’s, il prossimo 17 settembre. Seguiranno Standard & Poor’s (20 ottobre), DBRS (29 ottobre), Fitch (10 novembre) e Scope (1 dicembre).

A preoccupare è soprattutto il giudizio di Moody’s, che aveva minacciato in primavera un declassamento a bond spazzatura dei titoli governativi italiani. L’agenzia al momento è quella che conserva il giudizio peggiore nei confronti dell’Italia (Baa3), come mostra questo grafico.

Per i rating di tutte le agenzie saranno determinanti gli andamenti di Pil e debito pubblico italiano. Ecco le ultime previsioni su questi dati di Mazziero Research.

Le previsioni sul Pil dell’Italia

Il calo del Pil italiano peggiore delle attese (-0,4% invece di -0,3%) nel secondo trimestre 2023 conferma il rallentamento della nostra economia, che rischia di tornare con numeri di crescita da prefisso telefonico. Colpa del rialzo dei tassi, ma anche dell’inflazione di beni alimentari ed energetici, il cui effetto è assimilabile a una patrimoniale. Secondo Mazziero Research, il Pil italiano potrebbe tornare a crescere dello 0,2% nel terzo trimestre 2023, per poi appiattirsi nel quarto. Il che porterebbe a una crescita del 2023 dello 0,8%, al di sotto delle stime attuali del governo (1%, che probabilmente dovrà essere rivisto al ribasso).

Le previsioni sul debito pubblico italiano

Per quanto riguarda il debito pubblico, Mazziero Research si aspetta a luglio un nuovo record, a quota 2.856 miliardi di euro (+99 miliardi da gennaio 2023). In agosto dovrebbe scendere, per poi attestarsi a fine anno a un valore compreso tra 2.821 e 2.861 miliardi di euro. Nel Def (Documento di economia e finanza) è previsto a quota 2.870 miliardi di euro a fine anno.

Nel frattempo, i rendimenti all’emissione dei Btp decennali restano attorno alla media del 4,20%: circa lo 0,5% in più rispetto a un anno fa e il 3,5% in più rispetto a due anni fa.